18 GIORNI ININTERROTTI DI FUOCO NEI BOSCHI DE L'AQUILA. L'IMPOTENZA DEI FORESTALI

Riportiamo un post pubblicato il 16 Agosto 2020 dalla "Federazione per la Rinascita Forestale e Ambientale" che raggruppa 3 associazioni che hanno come obiettivo principale la ricostituzione del Corpo forestale.
 

 


18 GIORNI ININTERROTTI DI FUOCO NEI BOSCHI DE L'AQUILA.
L'IMPOTENZA DEI FORESTALI.

Sappiamo bene che il tempo delle polemiche e delle critiche è a posteriori, ma dopo 18 giorni ininterrotti di intervento aereo con Canadair ed elicotteri e constatare che nell’incendio di Monte Pettino a L’Aquila e nella pineta di Arischia, all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga non si riesce a proclamare la fatidica frase "INCENDIO SPENTO", è avvilente.
Lo è soprattutto per noi ex appartenenti al Corpo forestale dello Stato, che di incendi boschivi ne abbiamo spenti tanti e non sono diventati mai di tale estensione e durata, perché nelle nostre perlustrazioni quotidiane, all'interno della giurisdizione di competenza, spegnevamo tanti focolai e nessuno se ne accorgeva.
Si è persa la capacità di intervento tempestivo e selettivo.
Si è persa una flotta aerea di eccellenza con 36 elicotteri di proprietà del Corpo forestale dello Stato e con piloti Forestali espertissimi pagati dallo Stato (a prescindere se il bosco andava a fuoco o meno).
Si sono persi migliaia di Direttori delle Operazioni di Spegnimento (DOS) del Corpo forestale dello Stato.
I DOS del Corpo forestale prima di richiedere l’intervento dei Canadair ci pensavano mille volte e mai si sarebbero permessi di far volare sette canadair su un incendio per giorni, perché avrebbero capito subito che qualcosa non funzionava a terra.
Infatti, più di qualcosa non funziona dal 2017, anno in cui la competenza della lotta attiva contro gli incendi boschivi e' stata trasferita dalla Forestale ai Vigili del fuoco.
Sin da subito si è percepito l’inadeguatezza della riforma Madia, ma si è preferito accampare scuse per l’immenso patrimonio boschivo andato in fumo, giustificando il tutto con i cambiamenti climatici e il rodaggio che la pessima riforma avrebbe dovuto fare.
Poi nel 2018 e nel 2019 a mitigare i danni degli incendi boschivi ci ha pensato la pioggia, ma quest’anno tutti sono ripiombati nella frustrazione del non venirne a capo.
L’Italia va a fuoco e il fuoco dura settimane e tutti ne comprendono il motivo, ma nessuno osa denunciare che la riforma Madia che ha soppresso il Corpo forestale dello Stato è un fiasco continuo e che bisogna riparare al più presto.
Ancora. Tornando agli incendi dell’Aquilano, registriamo l’impotenza dei Forestali abruzzesi che assistono alla devastazione delle loro pinete montane, senza essergli permesso di spegnere il fuoco che le sta distruggendo.
La loro rabbia è indescrivibile poiché sarebbero stati in grado di utilizzare al meglio la loro esperienza professionale e anche tutte le forze del volontariato nel lavorare dentro al bosco, privilegiando la bonifica manuale a terra anziche' l'utilizzo costosissimo dei Canadair gestiti da ditte private.
Alla fine il conto noi lo faremo, quantificheremo i danni e lo presenteremo a chi di dovere, senza più premesse volte a non infastidire nessuno, perché non si puo' restare inermi di fronte a questa inutile distruzione.
Ne' si possono tollerare ulteriormente  voci che tendono a evidenziare un presunto risparmio avutosi con gli interventi aerei nello spegnimento degli incendi boschivi dopo la soppressione della Forestale.
Dopo tutto quello che abbiamo subito come Forestali - soppressi,  militarizzati o ministerializzati, con la scusa mai dimostrata di risparmiare qualche euro l'anno - questo è davvero troppo.
Siamo stanchi di assistere impotenti alla continua perdita del patrimonio forestale nazionale a causa di una riforma senza senso, scritta male e attuata peggio.




 



Condividi

    



Commenta L'Articolo