ABBONDANTE RACCOLTA DI PATATE ALLA “PIANA DI FUGNO DI FILETTO DELL’AQUILA”

- di Giovanni Altobelli -

 

Premessa.  La patata è un tubero commestibile ottenuto dalla pianta “Solanum tuberosum” che cresce con le radici sotto terra dai 15 ai 25 centimetri dove sono abbarbicate le patate, all’esterno in superficie si formano le foglie di una tonalità tendente al verde con  i vari fiori. Viene seminata in primavera e raccolta fra la fine dell’estate e gli inizi dell’autunno nelle nostre parti.  L’origine della patata nei secoli passati veniva coltivata nell’America Latina (fra il Perù, Bolivia e Messico).  Verso la fine del 1500 venne riportata in Europa dai pionieri “conquistadores spagnoli”. La coltivazione della patata si affermò  nel vecchio continente  nell’800 quando aumentava la popolazione, ma nel XIX secolo si diffuse la sua coltivazione su tutta l’Europa sfamando milioni di gente, la patata si può cucinare nei vari modi. Agli inizi del 900 la popolazione europea considerava la patata tossica, ma poi cambiò idea considerò dell’ottimo alimento. La patata della Piana di Fugno. A Filetto dell’Aquila da sempre si coltivano le patate soprattutto per uso famigliare, ma vengono date in minima parte a parenti e amici, mentre nel passato venivano coltivate nelle varie zone del territorio del paese, oggi con gli innumerevoli cinghiali che distruggono tutte le varie coltivazioni,  vengono piantumate e coltivate essenzialmente nella “Piana di Fugno” dove i terreni sono ben recintatati con rete elettro-saldata.  I  pochi contadini rimasti nel paese, coltivano le patate nella Piana con impegno e dedizione, vengono seminate durante il mese di maggio le varie qualità: “agria pasta gialla, rosse francesi,  berline, turca e americane e tante altre”.  Durante il mese di giugno avviene la “sarchiatura” consiste nel togliere l’erbacce e rimuovere il terreno nei solchi, nell’eventualità le patate vengono trattate con anticrittogamici contro gli insetti e parassiti tipo: “la dorifora”.  La patata coltivata a Filetto è saporita, dove il terreno è sempre fresco e umido durante la notte.  Ogni tanto avvengono  grandi e abbondanti raccolte di patate, soprattutto quando durante il mese di luglio e agosto avvengono grandi piogge e acquazzoni. Ricordo una annata di abbondante  raccolta di patate: avvenne  il  mese di settembre 1991, quando i tanti proprietari dei terreni erano sempre all’opera durante le mattinate a raccogliere le patate, quell’anno si raccolsero decine e decine di quintali di patate.  Sembrava la festa della falciatura con centinaia di persone inclinate con i bidenti a zappare le patate, mentre le donne le raccoglievano per essere messe nei vari sacchi. Ad una certa ora del mattino il sole si riscaldava  e gli uomini con la schiena curva non sentivano la stanchezza del lavoro vedendo “tanta grazia di Dio di patate”.  Già dagli ultimi 40 anni non c’erano più bestie da soma “asini e muli” ma le patate venivano trasportate in paese con  moderni trattori e trattorini,  motozappe e tante vetture.  Verso le prime ore di pomeriggio si scorgono centinaia di sacchi di patate pronti per essere caricati sui vari mezzi.  Ogni coppa equivalente a 625 mq può produrre anche 20 quintali di patate.  Lo sfondo del Corno Grande e Pizzo Cefalone fanno da  cornice come una scena da film e gli attori sono gli zappatori della terra, mentre i bambini scorazzano sui prati adiacenti. I lavoratori con grande impegno e soddisfazione continuano a compiere il loro lavoro fino a tardo pomeriggio su questa terra  benedetta, terminando la raccolta di patate. La Piana di Fugno è coltivata a patate per un decimo della sua superficie. A volte si verifica che una patata può pesare anche un chilo e mezzo. Concludo questo mio breve racconto della patata della Piana di Fugno di Filetto.  Dal passato al presente e al futuro, la Piana di Fugno di Filetto  a quota 1400 metri è stata e sarà sempre una grande risorsa di patate e di vita.

 

                 Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli



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