FILETTO, STORIE DELL'OTTOCENTO - L’ASSASSINIO DI GIULIO ALLOGGIA 24 GENNAIO DEL 1872

                                                                                                                                                                              di Giovanni Altobelli

Premessa. Siamo a Filetto dell’Aquila, Arcangelo Alloggia figlio di Giovanni e Brigida Moscardi è il capostipite di questo cognome che mette le radici a Filetto intorno al 1815. Arcangelo Alloggia da giovane sposa Rosa Riccitelli, abita in Via Cesa 12. Da questa famiglia nascono sei figli: Gradito, Domenico, Matilde, Giulio, Elisabetta e Richetta.   Da giovane lavora presso famiglie benestanti filettesi. Appena sposato lascia di fare il garzone e con moglie e figli si mette a lavorare in proprio i campi ed allevare bestiame per una migliore sopravvivenza. Rappresento un po’ la parentela: (mio nonno Luigi Alloggia è padre di mia madre Alfonsina Alloggia è figlio di Gradito Alloggia e fratello dell’ucciso “Giulio nato nel 1849.” Da ragazzo nella lunghe giornate d’inverno nelle stalle, dopo uscito dalla scuola mi raccontava tante storie del passato fra le quali anche “l’Omicidio di Giulio Alloggia” nostro parente. I fatti che vi racconto risalgono alla notte del 24 gennaio 1872. Giulio Alloggia di 23 anni nato nel 1849, figlio di Arcangelo Alloggia era stato comandato dal fratello maggiore Gradito di passare la notte sotto la casa nella stalla. Si mise a dormicchiare nella mangiatoia, poiché doveva stare all’erta in quando durante la notte doveva partorire una mucca. E’ pieno inverno la notte è fredda... In quel periodo in paese venivano ammazzati i maiali. Nei giorni precedenti la famiglia benestante di Don Raffaele Facchinei in Via Romana aveva fatto ammazzare dai suoi collaboratori diversi maiali.  Erano appena le due di notte quando Giulio semisveglio sente un calpestio proveniente da: “Marufano” oggi Vico del Fossone che scende verso Via Romana. Si affacciò alla porta e vide i tre giovani della sua stessa età dei  quali uno portava sopra sul groppone un maiale morto mentre gli altri due reggevano le gambe e il peso della parte posteriore.  Sicuramente i tre giovani avevano rubato silenziosamente il maiale alla famiglia “Facchinei”. Giulio Alloggia aveva riconosciuto i tre giovani.   I tre furfanti vistosi scoperti continuano il tragitto in fretta e furia verso Via Arco della Piazzetta e sul lato destro dell’archetto depositano il maiale in una cantina di proprietà del padre di un certo “ Agostino Spezza” detto “Pecora”, originario di S. Demetrio. Nel frattempo Giulio Alloggia si rintana nella stalla per non essere riconosciuto, ma dopo poco i tre giovani infuriati entrano con violenza nella stalla con dei grossi bastoni ferendo e massacrando di botte senza pietà, mentre il trio dei giovani sparisce nel nulla...forse rientrano nelle proprie abitazioni per non destare sospetti dell’accaduto. La mattina presto il fratello di Giulio “Gradito Alloggia,” entrato nella stalla, trova il fratello in fin di vita, che prima di spirare rivela i nomi dei suoi aggressori che l’avevano massacrato…. (Crisante Ciampa detto “Ferretto” nato il 21/10/1855, Giuseppe Battistella detto “Peppe della Scenna”nato il 10/4/1851 e Agostino Spezza detto “Pecora nato nel 1848”. Il povero Giulio Alloggia, venne ucciso solo perché aveva riconosciuto gli autori del  furto di un maiale. I carabinieri della stazione di Paganica fatte le dovute indagini, confermarono che i tre giovani erano stati gli esecutori materiali dell’omicidio di Giulio Alloggia e vennero condannati dalla Corte D’Assise dell’Aquila il 22 giugno 1872 a due anni di reclusione, “un po’ leggera la pena, poiché la testimonianza fu fatta da Gradito Alloggia fratello del morto”. Pare che la gente del paese mormorò a lungo per molto tempo di questo omicidio. La fame nell’800, faceva proprio dei brutti scherzi...Comunque pare dal racconto di mio nonno ed altri vecchi del paese, che gli artefici di cattive azioni, erano  sempre della stessa banda del paese.  Questi sono racconti dell’800, fatti di miseria, ignoranza e analfabetismo di un tempo passato che fù.

 

              Collezione fotografica storia di Giovanni Altobelli



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