Pascoli del Gran Sasso, respinto il ricorso del Centro Turistico

Il giudice ordinario ha respinto il ricorso del Centro Turistico del Gran Sasso con il quale chiedeva che "l'Amministrazione Separata dei beni usi civici di Assergi sospendesse l'assegnazione dei terreni di proprietà del Centro Turistico Gran Sasso, possessore del comprensorio pascolativo di 1700 ettari".

 

PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO DELL'AMMINISTRAZIONE SEPARATA DI ASSERGI:

"Nel particolare momento storico che stiamo vivendo, caratterizzato dalla pandemia che sta modificando la nostra vita sociale ed economica, l’attenzione dell’Europa e dell’intera nostra nazione è rivolta alla rivalutazione delle zone interne, in questo contesto, il Centro Turistico del Gran Sasso ha ritenuto di porre in essere un vero e proprio intrigo di palazzo.
Ha, infatti, deciso di intervenire, al di fuori e contro i suoi compiti istituzionali, interferendo sull’impegno pluriennale che le collettività locali avevano portato avanti per la gestione collettiva dell’attività pascoliva di Campo Imperatore, da sempre esercitate, dai loro avi, e comparandole ed adeguandole con le più recenti normative europee e regionali che oggi regolano l’attività dell’allevamento di bestiame.
Tale intervento è consistito nel concedere in affitto ad una sola delle collettività coinvolte nella gestione collettiva di pascoli sul comprensorio di oltre 1700 ettari, in piena violazione dei diritti civici riconosciuti giudizialmente all’Amministrazione Separata di Assergi e di Paganica - S. Gregorio ed in pieno conflitto con la programmata attività collettiva di pascolo che avrebbe potuto assicurare alle aziende agricole locali un sicuro sviluppo.
Quello che più meraviglia è che il Centro Turistico del Gran Sasso, che non riesce ad amministrare e gestire la propria attività istituzionale e che, da anni, non assolve alle obbligazioni contrattuali stipulate per la concessione dei terreni facenti parte del dominio collettivo di Assergi, occupandone abusivamente parti di rilievo sulle quali insistono strutture come l’Hotel Cristallo, l’Ostello Campo Imperatore e parte dell’Albergo di Campo Imperatore, in violazione dei compiti ad essa assegnati, abbia ideato quello che in premessa abbiamo definito un intrigo di palazzo.
Purtroppo, per il Centro Turistico, tale tentativo ha dato risultati deleteri, come si legge nell’Ordinanza del Tribunale di L’Aquila del 3.12.2020, R.G. 1227/2020, determinando una profonda incertezza, sui criteri e sulle modalità di gestione del pascolo sull’importante comprensorio di Campo Imperatore esteso, come accennato, per oltre 1700 ettari, sugli allevatori che potranno usufruirne e, causando agli stessi, l’impossibilità di percepire i contributi europei e regionali previsti per l’attività di allevamento e pascolo del bestiame, per un ammontare presunto di svariate centinaia di migliaia di euro.  
Ha, dunque, prodotto un gravissimo danno alle collettività di Assergi, Paganica e San Gregorio, agli allevatori ed all’intera città di L’Aquila.
Riteniamo, per questo, sia necessario ed urgente che il Centro Turistico del Gran Sasso modifichi radicalmente il suo comportamento e provveda, in via del tutto prioritaria, ad adempiere alle sue obbligazioni economiche e contrattuali che ha assunto con l’Amministrazione Separata di Assergi ed a risolvere le occupazioni abusive relative, soprattutto, all’Hotel Cristallo, all’Ostello Campo Imperatore e all’Hotel Campo Imperatore.
Inoltre, dobbiamo chiedere al Comune, unico azionista del CTGS, di controllare le attività della sua partecipata, in quanto capace di creare danni irreparabili al già fragile sistema del Gran Sasso d’Italia, inteso quale compendio paesaggistico nel quale confluiscono sia le bellezze naturali e sia l’attività dell’uomo"

ASBUC Assergi
(PDF) La sentenza del Giudice dott. Giovanni Spagnoli
 



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