Il sindaco di Castel Del Monte esprime il dolore della comunità per la scomparsa di Gianni Cetra

"Il sindaco, il maresciallo, il prete, il farmacista, il maestro ed il barista. Figure che esistono ancora nei comuni di oggi ma che ieri, ossia fino ad una cinquantina di anni fa, avevano un ruolo sicuramente più preminente all’interno delle piccole comunità locali.
Nell’epoca di internet e degli smartphone sarebbe proprio un lungo viaggio tornare con la mente ai tempi in cui, a seconda delle esigenze, il paesano si rivolgeva ad uno di questi personaggi in cerca di consiglio o di aiuto, anche per questioni non sempre collegate alle loro effettive mansioni. Eppure nei piccoli borghi di montagna come il nostro, meglio se un po’ isolati geograficamente, queste figure mantengono ancora un residuo di considerazione, un apprezzamento diverso da quello che il cittadino riserva ai loro analoghi di città.
Purtroppo, improvvisamente, a Castel del Monte è venuto a mancare uno di questi personaggi, uno dei riferimenti del paese. La perdita del nostro Gianni arreca grande costernazione nell'intera comunità, intesa come tutti i castellani di nascita o di adozione e tutti quelli che, aldilà del luogo di residenza, hanno avuto modo di frequentare in tempi recenti il bar-ristorante-albergo Miramonti o negli anni scorsi il Rifugio S. Francesco.
Ci ha lasciato principalmente un padre, un marito, un fratello nonché un figlio che aveva realizzato progetti importanti, sia per la sua famiglia, sia per il paese, ed altri ancora ne avrebbe avuti da realizzare. Un triste evento che ci lascia tutti sbigottiti e con un sensazione interiore di profonda ingiustizia.
Di sicuro non è il primo né sarà l’ultimo uomo che verrà prematuramente a mancare, ma in questo caso ci ha lasciato anche il barista del paese, quello che sai che comunque lo avresti trovato lì, quando avresti voluto passare del tempo in compagnia, quando ti sarebbe servita qualcosa all’improvviso, quando il corriere non ti avrebbe trovato in casa ma tanto avrebbe detto “te lo lascio al bar in piazza”, quando avendo prenotato per le 20 ti saresti presentato alle 21 sapendo di trovare comunque la cucina aperta, quando avresti indirizzato dieci persone nel locale solo cinque minuti prima dall’orario di chiusura perché tanto sarebbero stati sicuramente accolti con il sorriso.
Scrivendo queste ultime righe tanti altri ricordi e aneddoti sono tornati alla mente, preferisco per il momento tenerli con me, ma il senso di ingiustizia aumenta e forse ho realizzato che tra il sindaco, il maresciallo, il prete, il farmacista ed il maestro è proprio il barista del paese la figura che ha conservato più di tutte la sua funzione del passato; una funzione che va oltre il commercio e che si interseca con la sfera sociale di una collettività, un servizio insostituibile nonostante gli anni e le tecnologie che passano e che non tutti hanno il coraggio e la voglia di portare avanti.
Caro Gianni, tu lo facevi bene e dimostravi che lo avresti voluto fare sempre meglio.
Che la tua triste vicenda ci aiuti a distinguere le futilità dalle cose davvero importanti della vita.
Che Dio ti aiuti a guardare le tue ragazze dall’alto, perché sono loro che avranno più bisogno di sostegno per affrontare il futuro senza di te.
Che la tua risata ci accompagni per sempre.
Come sindaco esprimo il più profondo cordoglio a nome di tutta l’amministrazione comunale e, mi permetto, anche a nome di tutta la comunità castellana.
Non sarai dimenticato.
Ciao Gianni".
Matteo Pastorelli



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