ADSU L’AQUILA: LA DENUNCIA DEI COMPONENTI DEL CDA CECALA, PAOLETTI E PASSACANTANDO

ADSU L’AQUILA: I COMPONENTI DEL CDA CECALA, PAOLETTI E PASSACANTANDO DENUNCIANO I TENTATIVI DI CHIUSURA DEI SERVIZI E LE NUMEROSE CRITICITA’ LEGATE ALLA RICOSTRUZIONE E ALLA GESTIONE DELL’AZIENDA

 

“Nella nostra qualità di Consiglieri dell’ADSU dell’Aquila dobbiamo constatare di essere rimasti SOLI nel credere ancora nel ruolo strategico che il Diritto allo Studio rivesta, soprattutto per la nostra città e, come ovunque, per la crescita culturale delle giovani generazioni.

Tocchiamo con mano, nel quotidiano, il pessimo stato di salute in cui verte, tanto dal punto di vista dei finanziamenti regionali (sia riferiti a quelli ordinari, sia ai fini della la copertura tempestiva delle borse di studio) quanto per la disattesa attenzione alle esigenze cogenti, in primis quella della ricostruzione della Casa dello Studente, per poter garantire una stabile sistemazione agli studenti fuori sede che necessitano di un posto letto nella struttura pubblica, cui si accede con i requisiti di reddito e merito.

 

La crisi COVID ha oggettivamente reso più impellenti le esigenze delle studentesse e degli studenti universitari che abbiamo cercato, sin dal nostro insediamento avvenuto nel 2020, in piena pandemia, di soddisfare in ogni modo, scongiurando primariamente i tagli ai servizi.

Purtuttavia in tal senso non possiamo contare su una unità di intenti all’interno del nostro Consiglio di Amministrazione, anzi più volte ci siamo trovati, obtorto collo, a dover mettere in minoranza la Presidente Eliana Morgante e il Vice Presidente Antonio Pensa, a causa delle loro posizioni in contrasto con le esigenze degli studenti. Così come è accaduto nel C.d.A. del 24 marzo scorso, quando siamo stati costretti a respingere, a maggioranza, la proposta di chiusura anticipata della residenza, ipotizzata già a partire da questo mese o entro quello di maggio, formulata da Morgante e Pensa, in adesione alle posizioni del Direttore dell’Azienza, Luca Valente.

Tale sciagurata decisione avrebbe lasciato letteralmente “in mezzo la strada” i 60 studenti attualmente ospiti della struttura temporanea, sita, post – sisma e come è noto, nella Caserma “Campomizzi”, con i relativi risvolti giuridici, nonché di natura sociale, sui contratti in essere con le maestranze che forniscono beni e servizi, con l’esposizione dell’Azienda a sicuri contenziosi civili.

Senza contare che a distanza di qualche giorno dallo scorso Consiglio è stata nuovamente sottoposta alla nostra attenzione una ulteriore istanza, formulata anch’essa dal Direttore Valente e sostenuta dai suoi collaboratori, che addirittura prevedesse per il prossimo anno accademico, a partire dal mese di settembre, la definitiva NON RIAPERTURA degli alloggi perché, a parere dei suddetti, ospitare gli studenti è da ritenersi una scelta ECONOMICAMENTE SVANTAGGIOSA!

 

Quanto esposto è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle scellerate posizioni assunte dalla Presidente e dal suo Vice, sempre avallate dal Direttore, in palese contrasto con le finalità istituzionale per le quali l’ADSU dell’Aquila è stata istituita, ovverosia quella di fornire servizi agli studenti universitari, compresa la residenzialità.

Duole inoltre richiamare un’altra spiacevole circostanza occorsa nel Consiglio di Amministrazione di ottobre, nel quale con i nostri voti favorevoli, è stata approvata una delibera che impegnava la Presidente a richiedere ai soggetti coinvolti – in testa il Ministero della Difesa e con esso la Regione Abruzzo, il Comune dell’Aquila e l’Agenzia del Demanio – una soluzione che impedisse di essere, sic e sempliciter, “cacciati” dalla  Campomizzi, caldeggiando un percorso virtuoso per la concessione di una proroga dell’attuale comodato.

Ciononostante nulla è stato fatto e la Morgante non solo non ha dato seguito alla deliberazione, come è d’obbligo, ma, di contro, nel mese di febbraio ha, senza alcun nuovo pronunciamento di C.d.A., prodotto e depositato una sua personale nota con cui, in contrasto a quanto deciso, comunicava, in particolare alla Regione Abruzzo, la sua totale disponibilità al rilascio degli immobili, ora in uso all’Azienda, senza che NESSUNA SISTEMAZIONE ALTERNATIVA fosse stata nemmeno ipotizzata, in spregio di ogni forma di plausibile e doverosa tutela.

 

Altra intollerabile circostanza è rappresentata dal totale disinteresse dimostrato dal governo della Regione Abruzzo, sia dal Presidente Marco Marsilio, sia, ancor più gravemente, dal nostro nuovo Assessore al Diritto allo Studio, Pietro Quaresimale che, a sei mesi dal suo insediamento, seppur sollecitato ad un incontro -innumerevoli volte- “NON ha ancora trovato il tempo per riceverci”, così come riferitoci dalla Presidente Morgante.

A questo punto presumiamo che nulla sanno o vogliano intendere, mentre ancora oggi ci sono 2.000 studenti idonei che attendono la borsa di studio.

Pertanto chiediamo loro pubblicamente, con somma urgenza, un formale incontro.

 

Se tutto ciò non bastasse anche gli Uffici Regionali rappresentati dalla dirigente Nicoletta Bucco si sono resi protagonisti di incomprensibili inefficienze visto che, ad oggi, seppur costantemente incalzati, non hanno ancora autorizzato l'Azienda (ente strumentale regionale) a procedere al bando per l'assunzione del responsabile dell'ufficio tecnico per la gestione delle pratiche della ricostruzione della sede istituzionale.

Con il risultato che, per volontà del direttore Valente l’ADSU continua ad affidarsi alla procedura di comando, per sua natura avente carattere temporaneo, che non può garantire la continuità necessaria per affrontare tematiche così rilevanti e a lungo termine, visto che i finanziamenti pubblici sono stati concessi e le pratiche sono attualmente al palo, in assenza del funzionario destinato a ricoprire il posto in organico.

 

Ci chiediamo infine se davvero il Diritto allo Studio, costituzionalmente sancito, sia per la nostra Presidente, il suo Vice, il Direttore e la Regione Abruzzo una priorità.

Pensare che le altre Aziende, come quella di Teramo che ha ottenuto i fondi per costruire ex novo la Casa dello Studente, ampliano i loro servizi mentre i nostri vertici amministrativi e politici hanno come unico obiettivo la TOTALE DISMISSIONE dei servizi e degli alloggi, attualmente di circa di 380 posti letto, è, per utilizzare un eufemismo, desolante.

Auspichiamo pertanto un repentino cambio di rotta dal momento che l’erogazione delle borse di studio e dei servizi annessi (mense e residenza) rappresentino l’unica garanzia per permettere alle studentesse e agli studenti, che scelgono la nostra città e la sua Università, una proficua formazione e crescita culturale, degne del prestigioso Ateneo aquilano.

 

I COMPONENTI DEL CDA - Maurizio Passacantando, Sara Cecala e Matteo Paoletti



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