Un giovane Capitano di Assergi 45 anni fa protagonista nei soccorsi nel terremoto del Friuli

Un giovane Capitano di Assergi 45 anni fa protagonista nei soccorsi nel terremoto del Friuli

Oggi ricorre il 45º anniversario del terremoto del Friuli del 6 maggio 1976.
In una intervista rilasciata dal Generale Francesco Paolo FIGLIUOLO a Bruno VESPA durante una trasmissione televisiva, porta a porta. ha ricordato quanto accadde alla caserma degli alpini Goi – Pantanali di Gemona.

La sera del sisma, era di servizio un giovane Capitano abruzzese dell’Artiglieria da Montagna, in quel momento il più elevato in grado.
Il Capitano immediatamente, dopo la scossa, diede disposizioni per il soccorso all’interno della caserma, e contemporaneamente formò due squadre di circa 50 alpini ognuna e le diresse in soccorso della cittadinanza di Gemona.
Il capitano, oggi Generale, era MARIO MASSIMI di Assergi in provincia dell’Aquila.
Sotto le macerie, rimasero tra i tanti alpini, tre abruzzesi:
LIVIO SCIULLI, del genio pionieri, anni 22 di Gamberale,
OSVALDO BATTAGLIA, 21 anni, di Teramo e
PROBBO PASQUALE, di anni 21, di Trasacco.

Oggi i tre riposano nel cimitero dei rispettivi luoghi di origine.
Lì ricordiamo sempre con commozione e affetto.

Il 6 maggio 1976 è la sera di quello che sembra essere un giorno come un altro per gli abitanti del Friuli, ma soffia un vento strano sulla valle del Tagliamento. Un’aria calda e appiccicosa foriera di sciagure. Alle 21 in punto, la tragedia. Un sisma del nono grado della scala Mercalli, scuote la terra e la ferisce a morte. Inaspettato, fulmineo, violentissimo, il terremoto devasta un’area di 5500 chilometri tra le province di Udine e Pordenone. Il bilancio è quello di una tragedia di proporzioni immani: 989 morti, 3.00 feriti, 40.000 sfollati, 20.000 case distrutte e 80.000 danneggiate. Immediato e soprattutto spontaneo l’intervento dell’Esercito, che a due ore dalla catastrofe è già operativo: allestite le prime colonne di soccorsi, i militari organizzano i centri direzionali per la gestione delle attività.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo