Brevi Cenni sulla Storia di Assergi, l'urbanistica

- di Sante Acitelli -

 

Urbanisticamente Assergi ha la forma di una “freccia”, la cui punta corrisponde alla parte finale della piazza della chiesa come se la chiesa stessa facesse parte delle mura di difesa. Mura che hanno ancora il lato che guarda la montagna perfettamente conservato e ristrutturato, mentre gli altri tre lati sono stati inglobati nelle abitazioni private.
Si accedeva al “castello” attraverso tre porte: “Na Porta”, quella principale, la porta commerciale che comunicava con L’Aquila e gli altri “castelli”, sovrastata dall’orologio del XVII secolo (il cui manutentore era un antenato dello scrivente); la porta del Rio, oggi non più esistente, che controllava la strada che porta al fiume Raiale; la porta Del Colle, nell’omonima piazzetta ed ancora perfettamente conservata, che controllava il lato della montagna, la strada dei campi e delle “Pagliara”. Da notare come la feritoia della torre controlli la via delle Ville ovvero la strada delle Pagliara.
Assergi, rispetto a tutti gli altri borghi/castelli, ha la particolarità di avere le stalle (Pagliara) separate dal borgo/castello abitato; generalmente nei borghi infatti le stalle erano al piano terra o al piano seminterrato delle case. La caratteristica di Assergi di avere il quartiere delle "Pagliara" separate dal centro abitato denotava quello che oggi definiremmo il livello della qualità della vita, in termini di vivibilità e pulizia degli ambienti, come un'urbanistica studiata e voluta (da cui il motto “Asserici Decus” = il Decoro di Assergi). Queste “Pagliara” avevano una superficie (are) aperte e comuni, dove svolgere i lavori e le stalle chiudevano i quartierini delle “Pagliara” creando dei blocchi separati tra loro.



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