Assergi: la Festa del Corpus Domini nel secolo scorso

- di Giuseppe Lalli -

 

 

Il giorno del Corpus Domini, ad Assergi, fino a qualche decennio fa, alla messa del mattino seguiva una processione che, muovendo dalla piazza, si snodava lungo le vie del paese costeggiando le mura di cinta dell'antico castello.
Dalla "strada ritta" si attraversava "ju post na porta" per arrivare fino alla "Pisterola" e alla "Port ju coll", sfiorando la "Cimosca" e ridiscendendo per le scalette della "Costa" , fino a rientrare alla Chiesa passando per la "Porta Ranna".
Un piccolo inciso.

La "Pisterola" è una località nei pressi della porta del Colle così chiamata perché,  secondo quanto tramandato dalle passate generazioni, in quel punto, dove sorse una piccola edicola dedicata alla Madonna, per intercessione della Vergine, si sarebbe arrestato il contagio della peste (da qui il nome) che colpì il nostro borgo nell'estate del 1656 e mietette un gran numero di vittime. Si tratta di una delle tante pestilenze che nei secoli passati funestavano periodicamente la vita delle comunità. Le più note furono quella del 1348 (la peste nera), che colpì particolarmente Firenze e quella del 1630 (di manzoniana memoria), che colpì il Milanese. Non sarà un caso che entrambe queste sciagure collettive fecero da sfondo a due capolavori della letteratura italiana quali "Il Decamerone", (1300), e "I Promessi Sposi", quella (1600), a riprova del fatto che la sofferenza è il miglior carburante della creazione artistica e poetica. Le ricostruzioni prendono l'avvio sempre dal cuore...
Per tornare alla processione del Corpus Domini, c'è da ricordare che lungo il percorso, dalle finestre, pendevano coperte dai mille colori, mentre le bambine gettavano sulla strada petali di fiori raccolti in eleganti canestrini. Era l'omaggio regale che dalle case si tributava a Gesù che passava nella forma di una bianca ostia che faceva bella vista in un ostensorio argentato che il sacerdote teneva nelle mani sotto un baldacchino portato da quattro uomini.
Suggestioni di un piccolo mondo antico, dove le feste religiose scandivano, insieme al ritmo delle stagioni, la vita della comunità e trasmettevano, insieme ai tesori del passato, i presentimenti dell'avvenire.



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