LA CONTEA DI AMATRICE

LA CONTEA DI AMATRICE

- di Camillo Berardi -

Sono passati cinque anni dal terribile terremoto che ha raso al suolo la cittadina di Amatrice e la ricostruzione non è ancora iniziata. Il centro storico è una spianata deserta agghiacciante, con cumuli di macerie e polvere che seppelliscono ancora oggi il borgo scomparso.

Nel post sisma, l’attesa di provvedimenti di esenzione fiscale e previdenziale per i comuni devastati dal sisma, fece nascere l’idea di fondare la “Contea di Amatrice” con la creazione della “ZFCA”, acronimo di “Zona Franca della Contea di Amatrice”, realizzandone anche il logo. Per il finanziamento della contea, sarebbero stati utilizzati i fondi di bilancio del Comune, raccolti dalle donazioni libere e dalla solidarietà degli italiani e di altri Paesi, al fine di contrastare lo spopolamento ed avviare la ricostruzione.

Della Contea di Amatrice hanno parlato diverse testate giornalistiche e vari social, uno dei quali aveva assunto proprio la medesima denominazione.

In un contesto totalmente diverso, la scritta “Contea di Amatrice” appare incisa sulla superficie di una grande pietra levigata, nei pressi di Configno (una delle 69 frazioni di Amatrice), all’ingresso di uno stupendo Parco Naturalistico Privato, al Km 36 + 400 della Strada statale 260 Picente che collega L’Aquila e Amatrice. La dicitura dell’epigrafe rupestre recita testualmente:


                    FEUDO ORIE TERME

                    CONTEA DI AMATRICE

                    Km 36 + 400 EX PROV. BORBONICA

                    CONFIGNO

L’isola ecologica, ricca di boschi, acque sorgive e fontanili, è abitata da cervi e daini: un vero angolo di paradiso, circondato dall’inferno e dalle macerie del terremoto. L’Oasi di Orie Terme è accessibile su prenotazione e la visita, che si snoda in un percorso di circa due chilometri, termina al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari di Configno.


Naturalmente, questa meraviglia della natura non può farci dimenticare la disastrosa situazione in cui versa la vicinissima cittadina di Amatrice, “MATRIX PULCHERRIMA”, e la guardiamo dall’alto, in un filmato ripreso dall’Eremo della Croce, ubicato su una collina che domina il borgo ingoiato dal sisma.

 



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