IL DIRETTORE DEL PARCO INTERVIENE AL CONVEGNO “LA RICOMPARSA DEL LUPO SULLE ALPI LIGURI”

I nuovi avvistamenti del lupo sulle Alpi Liguri e l’opera dall’Amministrazione provinciale per tutelare al meglio la rinnovata presenza dell’animale riflettendone allo stesso tempo le criticità, saranno oggetto del convegno che si terrà domani, mercoledì 11 gennaio, all’Opera del Casinò, organizzato dalla Provincia di Imperia, con il titolo: “La ricomparsa del Lupo sulle Alpi liguri: stato dell’arte, criticità, esperienze”.

Al convegno, unica presenza  extra-regionale, è stato invitato il Direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Marcello Maranella, il quale illustrerà l’esperienza maturata dall’Ente nella gestione del grande carnivoro. Al Lupo, come è noto il Gran Sasso – Laga ha dedicato numerosi progetti scientifici e di salvaguardia, come il Life Coex ed il Life Ex – Tra, quest’ultimo in corso di realizzazione, alla stregua di Antitodo, dedicato a contrastare l’uso del veleno.

Diverse le attività mirate alla prevenzione del danno ed al monitoraggio, per acquisire dati utili in relazione al rapporto prede – predatori, e numerosi i progetti di intervento culturale, come l’esperienza di “Human Dimension” portata avanti in aree particolarmente esposte alla presenza dei lupi, come quella di Amatrice, o i ripetuti Atelier Partecipativi dedicati all’ascolto dei portatori d’interesse e all’individuazione di soluzioni condivise con agricoltori ed allevatori. D’altro canto, è  stato istituito dall’Ente Parco un Museo del Lupo, ad Arsita (Te), quale elemento di sintesi di una complessa ed articolata opera di sensibilizzazione e di mediazione culturale sulla preziosità della specie quale parte di un ecosistema sano.

«E’ un grande onore – ha commentato Maranella –  l’essere invitati ad illustrare la competenza del Parco in questo delicato ma importantissimo tema, che ha a che fare con la salvaguardia della biodiversità ma anche con la tutela dei cittadini, e che si realizza grazie ai finanziamenti concessi, proprio in virtù dei risultati raggiunti, dalla Comunità Europea. Un onore, pertanto, che va ascritto all’impegno dell’Ente e segnatamente del Servizio di Ricerche Scientifiche, il cui qualificato e paziente lavoro ha permesso di acquisire, in questo specifico settore, quell’autorevolezza che ne fa oggi un punto di riferimento, anche a livello nazionale».
 



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