RICORDI D’ESTATE - di Giuseppe Lalli -

 

- di Giuseppe Lalli -

 

 

 

Ricordo certe sere d'estate            
riscaldate da una luna matura,                    
sul muretto di casa sdraiato
a guardare un boschetto di querce                
dai rami robusti e contorti;
e, più in là, un melo solitario
che rideva nella fresca radura.
Mi pareva lontano lontano...
quasi al confine dell'umana speranza.
Ne feci l'anello più grande d’una catena
di stagioni e di giorni.
Divenne l'amico sincero dei miei sogni
il compagno fedele a cui regalare un segreto,
un sospiro dell'animo inquieto.
L'ho visto per anni guardarmi dal solito posto.
Poi un giorno decisi di andare a trovarlo…
ma al suo posto c’era solo una pietra, e più lontano
un boschetto di querce dai rami robusti e contorti.    
Non avevo più dove appendere i miei sogni
Sedetti allora al riparo d’una solida quercia,
sotto grappoli di verde e di luce.
E da quel giorno guardo ora il cielo ora la terra,
e tanto mi basta...


 



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