AD OCRE LO “SCAFFALE” DI HUDA LUFTI PER RACCONTARE LA STORIA DI UNA COMUNITÀ

RIABITARE CON L’ARTE: AD OCRE LO “SCAFFALE” DELL’ARTISTA EGIZIANA HUDA LUFTI PER RACCONTARE LA STORIA DI UNA COMUNITÀ
Uno scaffale da riempire con oggetti dotati di senso, che emanano energia oltre il loro valore economico e d’uso, perché raccontano una storia intima e personale, e nello stesso tempo quella di un’intera comunità. Nell’idea che la grande Storia, riportata sui manuali, rappresenta solo la superficie, e documenta solo una parte infinitesimale delle vicende umane.
Sarà questo il progetto artistico e nello stesso tempo storiografico e antropologico, che coordinerà, con gli abitanti di Ocre, in provincia dell’Aquila, Huda Lufti, 73enne docente dell'Università americana del Cairo, una delle figure intellettuali di maggior spicco in Egitto, una dei 13 artisti coinvolti in “Riabitare con l’arte, residenze artistiche internazionali nell’Area Omogenea 8 del Cratere sismico 2009”, realizzato da Carsa e con il sostegno dell'Usrc, l'Ufficio speciale per la ricostruzione del Cratere, che fino ad ottobre avrà come teatro i comuni di Barisciano, Fontecchio, Fossa ed Ocre, sostenitori del progetto, Acciano, Fagnano Alto, Poggio Picenze, San Demetrio ne’ Vestini, Sant’Eusanio Forconese, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo, con protagonisti affermati artisti internazionali multidisciplinari, provenienti da Costa Rica, Argentina, Stati Uniti, Perù, Spagna, Germania, Egitto e Iran, di trovare nei borghi abruzzesi nuova ispirazione. E per allargare gli orizzonti di senso per nuovi e attuali abitanti.
 “Vengo da una città enorme, Il Cairo, piena di rumori e di traffico, in queste settimane sto godendo qui del silenzio e del respiro della natura. Tra Italia ed Egitto c’è un collegamento forte dai tempi di romani, da Antonio e Cleopatra, e per me è molto stimolate culturalmente questa esperienza”, ha detto Huda Lufti, grande studiosa dell’architettura e grafia araba, nonché dell’archeologia urbana, nel presentarsi alla comunità in un partecipatissimo incontro in piazza Primo maggio di San Panfilo d’Ocre, assieme al sindaco, Gianmatteo Riocci, l’assessore alla Cultura, Catia Di Pasquale, la direttrice artistica del progetto, Allison DeLauer, la direttrice creativa e coordinatrice, Silvia Di Gregorio, e con altri due artisti coinvolti in Riabitare l’arte, il peruviano Sebastian Alvarez, che si è trasferito da alcuni mesi a vivere a Fontecchio, e Mahmoud Saleh Mohammadi che sta operando a Fossa, e ancora con Francesca Racano, tra le organizzatrici della mostra diffusa SpazioArte uno, a firma dell’associazione Sanpanfiliamo in svolgimento ieri nei vicoli del paese, in collaborazione con il collettivo Lakap di Fontecchio e Yaw dell’Aquila.
“La storia la fanno le persone, tutte le persone, e dunque lo scaffale della memoria dovrà essere corale, o non avrà senso – ha detto ancora Huda Lufti -. Invito pertanto a cercare e portare oggetti che hanno un significato, abbiano un legame con la memoria dei luoghi, della famiglia, di una vicenda personale. Un utensile, un tessuto, un giocattolo, un cimelio, poco conta, l’importante è che esso esprima una memoria intima, personale, per poter diventare la grammatica di un racconto tutto da scrivere”.
“Abbiamo apprezzato molto l’idea dell’artista Huda Lufti – ha detto il sindaco Riocci -, persona davvero squisita e capace di ascolto, che siamo onorati di aver accolto. Il suo è un progetto che ha colto nel segno, visto che già molti paesani si sono messi all’opera, e stanno scegliendo gli oggetti che faranno parte dello ‘scaffale’. Come amministrazione stiamo individuando lo spazio dove ospitarlo in modo permanente. L’esperienza della pandemia ci ha fatto capire, ancor più del terremoto, il valore della socialità e di fare le cose insieme e in armonia”.



Condividi

    



Commenta L'Articolo