IL 19 AGOSTO DEL 1573 LA PRIMA ASCENSIONE SULLA VETTA DEL GRAN SASSO

Oggi è una data importante per gli amanti della montagna abruzzese, è l’anniversario della prima ascensione della vetta del Gran Sasso d'Italia che fu effettuata da Francesco De Marchi il 19 Agosto 1573.

 

 

L'importanza di quell'impresa nella storia dell'Alpinismo è stata per lungo tempo sottovalutata, (come ci ricorda Domenico Alessandri), probabilmente per due motivi. Il primo certamente dovuto al fatto che, sepolta negli archivi, l'interessante relazione che dell'avvenimento aveva scritto lo stesso De Marchi è riemersa, ma con scarsa divulgazione, solo alla fine del XVIII secolo (G. Pansa - 1895 - in "Rivista Abruzzese"). E la comunità alpinistica ne ha di fatto preso diffusa conoscenza solo nel 1972 allorché, per commemorare il quarto centenario dell'avvenimento, la sezione del CAI L’Aquila, dette alle stampe il prezioso opuscoletto:

FRANCESCO DE MARCHI INGEGNERE MILITARE DA BOLOGNA, IL CORNO MONTE CRONACA DELLA PRIMA ASCENSIONE SULLA VETTA DEL GRAN SASSO D'ITALIA EFFETTUATA IL 19 AGOSTO 1573 DAL VERSANTE AQUILANO.

Opuscoletto che - prefazionato e curato da A. Clementi, il quale lo ha dotato di un ricco ed illuminante corredo di rilievi storici, biografici e bibliografici - ci ha offerto l'opportunità di conoscere l'evento e di consentire un raffronto puntuale sull'approccio dell'uomo con la Montagna tra il '500 e oggi, sotto il profilo non solo culturale e di costume ma anche tecnologico e climatico.
Il secondo motivo può essere dovuto al fatto che, nell'ambito del mondo alpinistico, fatte poche eccezioni, lo stesso Gran Sasso è stato molto sottovalutato per quanto riguarda l'aspetto tecnico, fino agli anni settanta del secolo scorso.

“Quand’io fuoi sopra la sommità, mirand’all’intorno, pareva che io fussi in aria, perché tutti gli altissimi Monti che gli sono appresso erano molto più bassi di questo. Addunque questo monte è veramente il più alto di tutti i monti d’Italia perché sendo alla cima si vede il Mare Adriatico, il Ionico, et il Tirreno.” Con queste parole scritte nel 1573, Francesco De Marchi, racconta il momento in cui, dopo una lunga e difficile scalata, finalmente raggiunge la vetta del corno grande; il picco più alto del massiccio del Gran Sasso. Un monte simbolo di una regione e della sua gente, raccontate da “


 



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