Canto aquilano “MA CHE E’ ‘STU SCONTENTU”

LA CORALE “G.VERDI” DI TERAMO DIRETTA DAL M° ENNIO VETUSCHI ESEGUE IL CANTO AQUILANO “MA CHE E’  ‘STU SCONTENTU”

 

 

 

Canto aquilano “MA CHE E’ ‘STU SCONTENTU”

 

Versi di Maria Luisa Frasca

 

Musica di Camillo Berardi

 

Associazione Corale “Giuseppe Verdi”di Teramo

 

Direttore M° Ennio Vetuschi

 

Soprano Giovanna De Marcellis

 

Contralto Luciana Di Giacinto

 

Fisarmonica Lucio Coccetti

 

Contrabbasso Emiliano Macrini

 

Chitarra Roberto Di Stanislao

 

 

 

UN AFFETTUOSO RICORDO DEL M° ENNIO VETUSCHI

 

Camillo Berardi

Nel mese di luglio 2021 è venuto a mancare il M° Ennio Vetuschi, fondatore nel 1948 della storica Corale “Giuseppe Verdi” di Teramo, da lui diretta sino al 2006, anno in cui la guida del prestigioso complesso è passata ad altri maestri. Il fondatore della Corale più antica d’Abruzzo, ha lasciato tracce indelebili nella cultura del canto popolare abruzzese e non può essere passato sotto silenzio il suo ultimo lavoro musicale, realizzato sette anni dopo aver consegnato ad altri la direzione del Coro. Nel 2013, infatti, il M° Vetuschi si entusiasmò nell’ascoltare la versione cameristica del canto aquilano “Ma che è ‘stu scontentu” da me composto su versi di Maria Luisa Frasca, e ne elaborò l’esecuzione per voci soliste (soprano e contralto), coro misto a quattro voci e accompagnamento strumentale, insegnando a tutte le sezioni della Corale “Giuseppe Verdi”, le parti da eseguire. In occasione della XV Rassegna Corale teramana “Giugno in Coro”, organizzata nel 2013 dalla medesima Associazione Corale, il M° Vetuschi volle presentare l’anteprima di questo canto, tornando a dirigere personalmente il Coro da lui fondato nel lontano 1948. Il successo fu lusinghiero e, al termine dell’esecuzione del brano, ne fu concesso il bis immediato. In questo canto permeato di “struggente malinconia”, il Maestro del Coro leggeva anche una “struggente dolcezza”capace di rasserenare. Ennio Vetuschi mi donò con piacere il video della pregevolissima esecuzione e, nel filmato, può essere notato un Direttore sorridente, allegro, spiritoso, soddisfatto, arguto e carico di entusiasmo nel tornare alla direzione dell’antico coro da lui fondato. Pubblico volentieri questo video che ho sottotitolato per evidenziare con chiarezza i termini del vernacolo aquilano.

 

Vale la pena far presente che il canto aquilano “Ma che è ‘stu scontentu” non è legato ai drammi degli ultimi eventi sismici, essendo stato composto nel 2004, e in sede di Concorso “Vernaprile 2006” - organizzato dalla “Sms Fratellanza Artigiana di Teramo” - vinse il 1° Premio Assoluto per la Canzone Abruzzese con la seguente motivazione: L’opera è valida, originale con il rispetto degli antichi stilemi e si presenta come un lavoro molto raffinato nel quale la tradizione è giocata con classe”.

 

Non dimentichiamo che il M° Vetuschi, profondo conoscitore dell’ arte polifonica, ha trascritto tutti canti abruzzesi con lo stile polifonico, conservando la freschezza e la genuinità del canto folklorico, evitando colti accademismi musicali che ne avrebbero cancellato la purezza e l’efficacia popolare. In precedenza, la coralità abruzzese eseguiva i canti folklorici regionali a sole due voci: canto e controcanto. Questi splendidi edifici sonori da lui realizzati, con espressioni musicali di grande raffinatezza, basate sulla semplicità, sono sempre stati i preziosi riferimenti della coralità abruzzese e di tutti i cori italiani che eseguono canti popolari abruzzesi di tradizione orale e d’autore. Il M° Vetuschi, con grande abilità, ha saputo trasmettere a tutti i coristi dell’Associazione Corale “Giuseppe Verdi” la passione e l’entusiasmo per i canti folklorici abruzzesi, che nelle esecuzioni sono resi più suggestivi, anche dal sentimento, dalla pastosità e dal calore delle voci dei cantori. La celebre Associazione Corale “Giuseppe Verdi” teramana ha partecipato a numerosi concorsi e rassegne nazionali e internazionali e ha portato i suoi straordinari concerti in tutta Europa e oltre mare, ottenendo ovunque prestigiosi successi.

 

Ed ora, ascoltiamo il canto eseguito dalla “Corale Giuseppe Verdi”di Teramo diretta dal M° Ennio Vetuschi:  

 

MA CHE E’   ‘STU  SCONTENTU

 

Versi di Maria Luisa Frasca

 

Musica di Camillo Berardi

 

 

 

1^ Strofa Ma che è tuttu questu scontentu ?

 

Pecchè sbatto  contr’a  ‘nu muru ?

 

Ju tempu s’ha fattu cchiù lentu

 

ju celu s’ha fattu cchiù scuru.

 

 

 

1° Rit.  ‘Na vote me credea

 

che se potea spazia’.

 

Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,

 

ji’  quasci  non ci pozzo rispira’.

 

 

 

2^ Strofa  Me pare ch’è come ‘na fame

 

me pare ch’è come ‘na sete.

 

Ma a mmi’ no’ mme sazia lo pane.

 

Che pena le pene segrete…

 

 

 

2°  Rit.   ‘Na vote me credea

 

che se potea spazia’.

 

Ju munnu me ss’è fattu troppo strittu,

 

ji’  quasci  non ci pozzo rispira’.

 

 

 

3^ Strofa   Redengo la vita a ju sognu

 

mo’ che la speranza è finita.

 

Ccusci’ no’ me pare ch’ è pocu

 

lo pocu che me dà  la vita.

 

 

 

3° Rit.   E pure se mme pare

 

che non se po’ spazia’,

 

ju munnu me llo faccio meno strittu,

 

forse ccusci’ ce rrescio a rispira’.



Condividi

    



Commenta L'Articolo