Appello da Paganica, va messo in sicurezza il piccolo tempio dedicato a Celestino V

«A quasi tre anni dal terremoto del 6 aprile 2009, la piccola ed unica chiesa alle pendici del Gran Sasso, dedicata a San Pietro al Morrone sita lungo la strada tra Paganica e Pescomaggiore, ad oggi ancora non ha avuto nessun intervento di messa in sicurezza». A lanciare l’allarme è Raffaele Alloggia di Paganica che da tempo si occupa della riscoperta anche dal punto di vista storico del piccolo tempio. Secondo una relazione fatta dai tecnici dopo il sisma «l’esterno della chiesa ha delle lesioni in corrispondenza della facciata e la parete di monte mostra uno “spanciamento” dovuto forse ad un abbassamento del sottostante piano fondale che porta anche a delle piccole crepe verso il cantonale absidale. I coppi e contro coppi di copertura sono scivolati e per questo la copertura è stata integrata con un telo impermeabile. L’interno ripropone alcune lesioni già evidenziate all’esterno, mentre più grave sembra essere quella orizzontale che si colloca nella parte bassa del muro dietro l’altare. Gli affreschi fortunatamente non hanno subito danni».
 Le scosse che si sono succedute da quella data, dice Alloggia «hanno fatto sì che lo “spanciamento” e le crepe siano notevolmente peggiorate e del telo da tempo non se ne ha più traccia. Stiamo parlando di una chiesetta rupestre di non più di una sessantina di metri quadrati di superficie, ma che è uno scrigno di storia della nostra Città. All’interno ci sono tre affreschi di cui uno cinquecentesco, “Madonna con Bambino“, deturpato dall’incuria e da centinaia di graffiti». Ecco perché la chiesa va messa subito in sicurezza.



 



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