Nobel, Zoccoli (INFN): contributi Parisi fondamentali e profondi

 “Congratulazioni Giorgio! Siamo profondamente felici per questo massimo tributo dell’Accademia Svedese all’imponente lavoro scientifico di Giorgio Parisi, riconosciuto da molto tempo a livello mondiale. I contributi che Giorgio ha portato alla fisica sono stati sempre profondi e fondamentali, e hanno spaziato attraverso molti campi della fisica: dalla fisica delle particelle, all’inizio della sua carriera, con il suo lavoro sviluppato assieme ad Altarelli fondamentale per la comprensione della dinamica delle collisioni protone-protone negli acceleratori di particelle come Lhc, alla meccanica statistica, ai vetri di spin e la materia condensata, ai sistemi complessi, fino ai supercomputer”.


Così il presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare Antonio Zoccoli commentando l’assegnazione del Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi con Syukuro Manabe e a Klaus Hasselmann, “per i contributi innovativi alla nostra comprensione dei sistemi fisici complessi”.
“Il grande merito di Parisi è stato non solo l’aver sempre contribuito in modo determinante ai settori cui si è dedicato, – prosegue Zoccoli – ma averlo anche fatto precorrendo i tempi. Sicuramente caratteristiche salienti della genialità di Giorgio sono il suo ecclettismo e la sua capacità di visione, di anticipare, di capire prima degli altri qual era la direzione da prendere, che cosa sarebbe diventato rilevante per la ricerca. E anche il suo pragmatismo: Parisi è un fisico teorico che è spesso stato in grado di trasferire sul piano concreto i suoi lavori, come nel caso dello studio dei sistemi complessi che ha applicato a molte dinamiche della società”.


“E, infine ma non ultimo, – conclude Zoccoli – ci fa piacere ricordare che Giorgio è principale rappresentante dell’eccellenza della fisica italiana e della grande scuola di fisica teorica di Roma che ha avuto inizio con Enrico Fermi e negli anni ha contato esponenti di massimo rilievo, tra i quali Altarelli, Cabibbo, Jona-Lasinio, Maiani. Credo che il Premio Nobel a Parisi, al di là della sua motivazione, debba essere interpretato come un tributo alla sua intera carriera scientifica”.



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