LA DIREZIONE DEL PARCO STA FACENDO MORIRE PER ASFISSIA IL LAGHETTO DI FUGNO

- di Domenico Cupillari -

 

 

    L’associazione Felecta OdV, attraverso i propri soci e molti cittadini di Filetto, nota con rammarico che, anno dopo anno, a causa anche dell’abbassamento della falda acquifera, il laghetto del Piano di Fugno sta morendo per asfissia e si sta affievolendo anche la funzione simbolica che il laghetto esprimeva nei riguardi degli amanti della montagna nonché la memoria storica che il laghetto rappresentava.
  Infatti il Piano di Fugno e il laghetto in particolare, per gli abitanti di Filetto e fino agli anni ottanta del secolo scorso, ha rappresentano un luogo dove si svolgevano attività cooperative legate all’allevamento delle mucche e alla raccolta dei foraggi necessari per alimentare gli animali durante l’inverno, quando il pascolo libero era impedito.
  I piccoli allevatori a conduzione familiare mettevano insieme i loro capi di bestiame, formando una mandria di 100-150 unità e affidavano nel periodo giugno-settembre, la conduzione a una persona, il cosiddetto Vaccaro. Ogni giorno la mandria scendeva dagli alti pascoli al Piano di Fugno per consentire l’abbeveraggio con l’acqua del laghetto. E ogni giorno al ripetersi del rito, c’erano sempre ad aspettare il Vaccaro alcuni proprietari che si informavano sul l benessere degli animali, sullo stato della ferratura e quasi sempre portavano con sé una certa quantità di sale marino per compensarne la carenza nei pascoli di montagna. Tutto si svolgeva in forma collaborativa e con alto senso della comunità e i momenti d’incontro diventavano momenti di festa.
  Certo la funzione attuale del laghetto non può essere per, ovvie ragioni, quella del passato, però una sua adeguata ripulitura, potrebbe essere un motivo di attrazione per i visitatori che sempre più aumentano numericamente e apprezzano la bellezza di quei luoghi.
   Il passato la manutenzione veniva effettuata dai diretti interessati, perché erano consapevoli che quella fonte di acqua per l’abbeveraggio delle mucche era di estrema importanza, e lo custodivano con responsabilità e passione. Sono stati eseguiti anche degli interventi di rimozione del materiale accumulatosi sul fondo e non mi sembra che sia stato rotto l’equilibrio dell’ecosistema. Sono scomparse le rane che abbondavano e la causa è senz’altro da imputare all’ambiente asfittico che via via si è venuto a creare; le rane hanno un habitat caratterizzato da acqua stagnante, senza fango.
  L’associazione Felecta OdV, chiede alla direzione del Parco di rivedere l’intransigente posizione che impedisce qualsiasi intervento di ripulitura anche minima e mirata, accelerando in tal modo la morte del laghetto di Piano di Fugno.



 



Condividi

    



Commenta L'Articolo