L’incompetenza è il tumore della Pubblica Amministrazione! - Lo sfogo di Pierino...

L’incompetenza è il tumore della Pubblica Amministrazione!

Da troppo tempo ormai in Italia nei posti di responsabilità vengono preferiti personaggi che nulla hanno a che vedere con i servizi che sono chiamati a dirigere. Fateci caso. Trovi ingegneri a coordinare settori del turismo, avvocati in settori sanitari ecc., con il sicuro risultato di depauperamento delle azioni della Pubblica Amministrazione. L’incompetente è inoperativo perché ha paura di sbagliare, ma soprattutto è demotivato e crea attorno a sé un muro di indifferenza nei confronti del bisogno. E’ la sciagurata sorte che è capitata al Presidio ex POC. Spostamenti di dirigenze in successione rapida, dove non erano chiare né responsabilità né competenze (inesistenti). Abbiamo rimpianto amaramente i tempi della forte leadership dei fondatori.

Il pubblico ha garantito la sussistenza economica ma, inesorabilmente, ha distrutto l’anima del Presidio. Ha sapientemente atteso che tutti i 58 dipendenti della ex POC arrivassero alla quiescenza per poter liberamente dichiarare conclusa l’esperienza, perché in ciascuno di quei 58 c’era lo spirito originario, combattivo, di tutela del servizio e dei ragazzi ospiti.

Ora apprendo dai giornali che l’unica casa-famiglia rimasta verrà smantellata e chiusa definitivamente. Mi chiedo, con quale titolo la ASL “chiude” il Presidio Pubblico Multizonale di Riabilitazione istituito con Legge Regionale e affidato alle proprie cure? Non alla sua disponibilità.

Perché la ASL, come avrebbe dovuto, per Legge, non ha potenziato i servizi, dotando la pianta organica delle figure professionali lì indicate, con la presa in carico di tanti disabili, che per comodità e logiche perverse del “dolce far niente” (a proposito di incompetenze) sono stati mandati in strutture fuori Regione con notevolissime spese a carico dei contribuenti? Non sarebbe il caso di conteggiarne il numero e le spese?

In questi tempi di rinnovato bisogno per i più deboli, il Presidio potrebbe essere uno strumento di rivalsa civile e morale. Una risposta concreta e perfino economica di gestione delle criticità psichiatriche e sensoriali con le quali tantissime famiglie sono costrette a convivere quotidianamente, nella disperazione e l’indifferenza di tutti.

Il ricorso alla progettazione socio-sanitaria, all’associazionismo privato, molto attivo nel territorio regionale, alle intese istituzionali fra Enti coinvolti possono “reggere” la scommessa di autosussistenza. Sarei pronto a mettere in campo la mia esperienza, gratuitamente, per un ideale del genere, ma anche e soprattutto per non darla vinta all’incompetenza, con le sue conseguenze di distruzione.

Il forte coinvolgimento degli operatori era frutto dell’amore, dove perfino la mancanza di specifiche tecniche erano brillantemente superate facendo ricorso alle logiche materne. All’amore caritatevole: quello incondizionato verso i deboli. Sono riconoscente a Dio per avermi dato il dono dell’amore per i poveri e la mia anima è felice nella certezza che quando sarà il mio momento, chiamerò al cospetto di Dio i miei angeli custodi (i ragazzi della casa-famiglia) come testimoni di carità.

Paolo Giorgi (detto Pierino)

 

"Davvero interessante questa denuncia di Pierino Giorgi, che conosco e apprezzo da tempo, uomo che all'aiuto degli svantaggiati dedica competenza ed amore, ciò di cui c'è bisogno in questa società dove l'incompetenza e l'indifferenza la fanno da padrone. Pierino dice cose vere: la politica del sottogoverno pullula di persone che non fanno il loro mestiere. Se tutti facessero bene il loro mestiere, si verificherebbe, per questo solo fatto, una vera rivoluzione. Lo scritto di Giorgi merita di essere diffuso, al pari della sua meritoria opera a favore dei disabili".

Giuseppe Lalli



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