IL MITO DELLE SIRENE IN ABRUZZO

IL MITO DELLE SIRENE IN ABRUZZO

- di Camillo Berardi -



Il mito delle sirene, pur mutato nel tempo con la contaminazione e l’intreccio di altre leggende e culture, è uno dei più longevi del mondo antico e nell’immaginario umano, e continua ad ammaliare, ancora oggi, con il suo fascino e con i suoi misteri.

Il mito delle Sirene è presente anche in Abruzzo, prevalentemente nelle località marine, dove le creature del mare sono raffigurate in diversi monumenti e sculture. La Sirena bicaudata, elegante e sensuale, è rappresentata anche negli stemmi della Famiglia Colonna, come emblema di potenza navale. Il termine “Sirena” figura, poi, nelle denominazioni di Lidi, Hotel, Piazze, Lungomari, Residence, Villaggi Turistici, Stabilimenti marittimi, Ristoranti, Scuole di mermaiding e Corsi di nuoto.

Nel Molise, che nel passato era unito all’Abruzzo, c’è una ricchissima presenza d’immagini e raffigurazioni di Sirene, soprattutto nei borghi collinari e montani. 


Queste leggiadre e affascinanti creature, che per la chiesa simboleggiavano la tentazione e il pericolo, nel mondo pagano erano il simbolo della fertilità, della fecondità e del parto, con un probabile richiamo al culto della Grande Madre (Dea Madre).  Nel Molise, le Sirene bicaudate - anche in impudiche posizioni con le code divaricate e rivolte verso l’alto, sono raffigurate financo nelle chiese, negli altari, nelle facciate, nei portali, nei capitelli e in altri elementi architettonici.   

Le troviamo in alcuni edifici storici e nelle Chiese di Agnone, Boiano, Carpinone, Petrella Trifernina, Vinchiaturo, nella Cattedrale di Venafro e nella Cattedrale di Termoli, dove la creatura bicaudata, circondata da pesci, è raffigurata in un mosaico pavimentale.

Gli occulti misteri delle Sirene attendono ancora di essere svelati ma queste splendide e fiabesche creature continuano ad esercitare un fascino straordinario e senza tempo. La Sirena nell’epoca attuale,  pur negli enigmi che l’avvolgono, non è più potatrice di pericolo, crudeltà e morte, e s’identifica in una donna ammaliatrice e affascinante: il termine è sinonimico di bellezza, armonia, grazia e avvenenza femminile.

Nel video di seguito riportato, con il componimento “Notte Abruzzese”-“Li cante de Sirene” di Lucio Cancellieri e Camillo Berardi, è possibile visualizzare una piccola parte della ricchissima  varietà iconografica delle mitiche incantatrici marine.



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