DAI FOTOGRAFI DEL PASSATO AD OGGI

DAI FOTOGRAFI DEL PASSATO AD OGGI

 LA NOSTRA STORIA

di  Giovanni Altobelli

Premessa. Prima di raccontare la storia di alcuni fotografi del passato 900 che frequentarono i nostri paesi di montagna “Camarda-Assergi-Aragno-Filetto-Pescomaggiore” dagli anni 40-60 e quelli di oggi.  Vorrei accennare brevemente la storia della fotografia 800/900, senza prevaricare gli esperti e gli storici. La fotografia nasce ufficialmente in Francia il 9 luglio 1839 da procedimenti di “Luis Jacque” mentre già alla fine del 1700 l’inglese ceramista “Thomas Wedgwood” inventò la prima “pellicola fotografica”. Mentre il 19 agosto 1893 a Parigi nasce definitivamente la prima camera oscura e quello è il giorno della vera nascita della fotografia. Come già accennato altre volte, io dagli anni 60 ho avuto la passione per la fotografia facendo tante foto nel comprensorio del mio paese e ricercandone altre vecchie della gente.  Sono rimasto sempre un “dilettante” perché non ho mai fatto corsi professionali, ma l’amore e il desiderio della fotografia è stato parte integrante della mia vita. Verso la fine degli anni 70, mi affascinò un’antica foto del panorama di Filetto del 1907, donatami dal mio Capo Reparto alle Poste di L’Aquila “Alfonso Giuliani” brava persona, il quale l’aveva ritrovata in mezzo ad un libro di suo zio prete “Don Valentino Giuliani” che all’epoca era parroco di Filetto e Pescomaggiore dove aveva la residenza gli era stata spedita dalla nobile famiglia di Antonio Palumbo.  Tengo a precisare che di questa antica foto panoramica nel tempo sono stati stampati  50 poster, mettendoli a disposizione di tanta gente di Filetto sparsa per il mondo e  mi venne l’idea di creare una collezione fotografica e raccontare le storie dei nostri paesi di montagna...  RICORDI DEI FOTOGRAFI DEL PASSATO. Come già accennato in altri racconti, nel 900 la gente dei paesi si recava a L’Aquila con asini, muli e cavalli per farsi fotografare dai famosi studi fotografici dell’epoca “Igino e Ludovico Carli, i Rosati e Felice Agnelli ed altri”.  Adesso cerco di raccontare una breve storia del primo fotografo paganichese che per tanti anni frequentò Filetto ed altri paesi del circondario. CESARE ZUGARO detto Cesarino.  Nasce a Paganica (AQ) il 7 agosto 1904, da giovane divenne un fotografo professionista. Per molti anni visse tra Milano e Monza. Tornato a Paganica agli inizi degli anni 40 forma la famiglia, si unisce in matrimonio con la giovane Clorinda Liberati di Barisciano detta Turinda, che da dopo la guerra a Paganica in Via degli Angeli gestirà un grande negozio “tipo standa” dove si vendeva quasi tutto, venne denominata “la succursale fino al 1980”, mentre il primo negozio dagli anni 40 venne gestito nel quartiere il Colle da Domenica Masciovecchio madre di Cesare. A Cesare e Clorinda, nascono quattro figli “Domenico detto Mimino classe 1941, Umberto classe 1943, Attilio classe 1945 e Amerigo classe 1947.  Il nostro Cesare Zugaro è stato un grande fotografo della gente del 900, una persona semplice e umana, ha frequentato tutti i paesi della zona, ha conosciuto le generazioni dei giovani del dopo guerra. E’ stato il fotografo che l’11 giugno 1944 immortalò le bare dei martiri di Onna nella rappresaglia tedesca. Venne soprannominato il “fotografo-fisarmonicista”.  Ricordo da ragazzo intorno al 1955, saliva a Filetto con un vecchio “Sid Car” per fare le foto, molti giovinastri lo facevano a volte anche arrabbiare.  Si racconta una semplice storiella avvenuta a Filetto. Un bel giorno mentre Cesare fotografava la gente vicino al forno, si presentò un giovanotto di circa 25 anni “omises” si fece fare la foto, dopo una settimana Cesare tornò a fare altre foto e riconsegnare quelle già sviluppate.  Consegnò la foto al giovane, ma Lui gli rispose: “Cè come me sci fattu ciacciu?” Cesare rispose: ma se sci bruttu?” MORTE DI CESARE ZUGARO. La mattina del 10 agosto 1958 Cesare Zugaro si trovava per un servizio fotografico a Ville di Fano di Montereale alla processione del Santuario di San Lorenzo. Aveva appena bevuto un bicchiere di birra fredda vicino la chiesetta del cimitero, si sentì male, soccorso e trasportato presso un bar non ci fu niente da fare, lo colpì all’improvviso un infarto e morì verso le ore 13,00.  Cesare Zugaro è stato un grande artigiano della fotografia dell’epoca “un vero paganichese doc”.  GAETANO MICHETTI FOTOGRAFO. Nasce a Catania il 18/10/1938, il padre aquilano che è figlio di Ferdinando Michetti  lo scultore, cugino del grande pittore Francesco Paolo Michetti.  Gaetano tornato dalla Sicilia all’età di quattro anni, da ragazzo il primo maestro d’arte è il nonno “Ferdinando Michetti”, con Lui è stato a fianco conoscendo molta gente. L’anno 1954 frequenta la Scuola d’Arte. Nel 1958 finiti gli studi, intraprese il mestiere di fotografo-artigianale-foto analogiche e stampe. Da giovane spesso andava a Paganica alla festa della Madonna d’Appari, durante e dopo la processione, cominciò a fare foto ai giovani lungo i prati verdeggianti della vallata fra Paganica e Camarda durante i picnic, in quelle occasioni conobbe tanta gente dei paesi: “Camarda-Assergi-Aragno-Filetto e Pescomaggiore” dal 1954 al 1968 frequentò questi paesi facendo tante foto. Gli venivano commisionati ingrandimenti e riproduzioni, foto di vecchi sposalizi, foto di soldati delle due guerre, inoltre faceva foto alle scolaresche, singoli e gruppi. Oggi 2021 Gaetano Michetti si gode la pensione ed è direttore di mostre d’arte di pittura e premi, nel passato ha partecipato con mostre a Porto Marghera e Venezia. Attualmente dopo le varie esperienze artistiche in giro per l’Italia, organizza anche opera nell’arte visiva e letterarie nel circondario dell’Aquila.  Sfortunatamente ha perso un figlio anch’egli fotografo “Paolo Michetti il 6 maggio 2019”. Comunque, Gaetano Michetti, vecchio fotografo del passato, persona umile e modesta, prosegue nonostante la sua età dignitosamente la sua vita nell’arte. Ora vorrei parlare di due giovani fotografi oriundi di Filetto dell’Aquila.  GIAMPIERO MARCOCCI FOTOGRAFO DI OGGI.  Giampiero Marcocci nasce a Teramo nel 1971, le origini del padre Americo sono di Filetto, il nonno Domenico Marcocci  è stato uno delle 17 vittime dell’eccidio di Filetto del 7 giugno 1944. Giampiero Marcocci da giovane frequenta la scuola nell’Istituto Tecnico Industriale, dopo frequenta a Roma L’Istituto Superiore di Fotografia. Si occupa di fotografia dal 1994, ha partecipato ai vari corsi di specializzazione con professionisti tra i quali “Maurizio Buscarini e Paolo Pellegrin”.  E’ proprietario di uno studio fotografico a Teramo, si occupa di fotografia commerciale e di reportage sociale e di viaggi collaborando con Agenzie Foto Giornalistiche Italiane. Tra le maggiori esposizioni più importanti vanno segnalate: “Premio Arte Mondatori alla Permanente di Milano, la Triennale di Arte Sacra Contemporanea di Lecce. Immagini de Gusto al Centro Nazionale della Fotografia D’autore di Bibbiena, il Premio Termoli alla Galleria Civica D’arte Contemporanea e tanti altri. Giampiero Marcocci è un professionista d’arte di servizi fotografici di matrimoni.  Il 2009 anno del terremoto a L’Aquila, ha immortalato le macerie, i volti impauriti della gente, ha fotografato i tanti paesi dell’aquilano realizzando un libro fotografico alla memoria insieme al suo amico Paolo di Giosia.  Giampiero Marcocci fotografo “freelance, riconosciuto il fotografo dei bimbi dimenticati”  ha girato mezzo mondo: (Gerusalemme, Betlemme, Hebron, Naplus, oltre alla Palestina ha visitato il Pakistan,  ha immortalato la miseria, la guerra e tanta gente che soffre, riportando in Italia immagini  fotografiche di grande importanza. Altro giovane fotografo d’oggi è Clemente Scarsella.   Nasce a L’Aquila l’8 giugno 1974, oriundo filettese, ha frequentato l’Accademia Nazionale del Cinema a Bologna dal 1997 al 2000 e si è specializzato nella Produzione Audiovisivi con indirizzo di Regia e Direzione della Fotografia. Negli anni successivi, oltre a fare la sua principale attività, avendo le basi fotografiche e svolgendo vari corsi e workshop sparsi per l’Italia, allarga i suoi servizi anche in ambito della fotografia sia Professionale che per Cerimonie con una specializzazione prevalente nel settore dei matrimoni,  dove alcuni amici gli danno il nominativo “Regista dei Matrimoni” che negli anni successivi diventerà un brand della sua attività introducendo uno stile prettamente personale con un valore aggiunto dei suoi prodotti sia fotografici che video.  Amplia la sua veduta con l’introduzione della fotografia aerea, attraverso l’utilizzo di droni. Ha rivolto ed ampliato un settore anche nella fotografia e video in 3D stereoscopico. E’ un punto di riferimento per la digitalizzazione di materiale in pellicola, sia fotografico che  cinematografico con attrezzature che gli permettono di avere una elevata qualità delle immagini. Una sua grande passione è appunto la pellicola, settore nel quale si sta attrezzando per attivare un laboratorio specializzato in sviluppo e stampa.  Il lavoro viene svolto in tutta la penisola ma sede operativa è nella città di L’Aquila. Conclusioni.  Ho voluto raccontare in breve le storia di quattro fotografi, quelli del passato che con i pochi mezzi dell’epoca, hanno fatto tante foto e con la loro creatività hanno dato piacere, bellezza, emozioni e a volte anche tristezza dei vecchi ricordi. Mentre i fotografi d’oggi con le nuove tecnologie e l’alta professionalità fanno della fotografia un’arte incomparabile che da piacere a tanta gente. La foto è una memoria che non va mai dimenticata, da piacere a chi la guarda.

           Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli



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