E' arrivato il G8

 Pubblichiamo integralmente un articolo del quotidiano  "ILCENTRO"

 Oggi L’Aquila e l’Abruzzo entrano nella storia e il capoluogo diventa capitale del mondo. Sul cuore ferito di una regione orgogliosa, per tre giorni, saranno puntati i riflettori di tutto il pianeta. E quella che fino a tre mesi fa era una solo un’austera scuola per sottufficiali della Guardia di finanza, oggi appare come una fortezza inespugliabile, pronta ad accogliere i grandi della terra. È qui che fino a venerdì saranno affrontati i principali temi, dall’economia al clima, dalla fame nel mondo al disarmo. Per un terribile scherzo del destino la tragedia del terremoto dell’Aquila, con i suoi 307 morti e 1.500 feriti, offre un’opportunità di rilancio da non sprecare.
 Fuori dalle mura una città blindata, in assetto di guerra, con una presenza massiccia delle forze dell’ordine. Ogni piccolo spostamento viene monitorato, passato al setaccio, tra perquisizioni e metal-detector. Sono due le città che si guardano negli occhi: da un lato la fortezza inespugnabile di Coppito, dall’altra la precarietà delle tendopoli. Gli sfollati scrutano con distacco i grandi preparativi del vertice. Sotto sotto sperano in una occasione di rinascita, ma per loro l’interesse primario è superare i disagi e tornare alla normalità. Poter vivere con un tetto sicuro sulla testa senza l’incubo di nuove scosse.
I GRANDI DELLA TERRA. Dentro le mura i grandi della terra: Barack Obama, presidente degli Stati Uniti d’America, Dmitrij Medvedev, presidente della Russia, il presidente francese Nikolas Sarkozy, alloggiati tutti nella stessa palazzina, Angela Merkel, cancelliere della Germania, il primo ministro del Canada Stephen Harper, il primo ministro del Giappone, Taro Aso, il primo ministro del Regno Unito, Gordon Brown, più il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Presiede il vertice Silvio Berlusconi. Il capo del governo italiano, d’intesa con il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha deciso lo spostamento del G8, inizialmente previsto alla Maddalena in Sardegna, subito dopo il terremoto. Un cambio di sede rischioso che però viene considerato un’opportunità importante, su cui scommettono entrambi nella prospettiva del rilancio di un territorio devastato il 6 aprile scorso dal terremoto.
IL VERTICE. Il G8 è alla sua 35esima edizione e avrà una struttura particolare: nel corso dei lavori gli otto saranno affiancati infatti dai Capi di Stato e di Governo del G5+1 (Messico, India, Brasile, Cina e Sudafrica) oltre all’Egitto. Prevista la presenza anche di altri Paesi, per un numero totale di 29.
IL PROGRAMMA DI OGGI. Si riuniscono i leader del gruppo degli 8 più Barroso, e il presidente di turno della comunità europea, lo svedese Fredrik Reinfeldt. Dalle 13 alle 15 colazione di lavoro sull’economia mondiale. In particolare, si discuterà sui segnali di fine recessione, regolamentazioni finanziarie e il round di Doha sul commercio globale. A seguire è prevista la foto di gruppo degli 8 leader. Dalle 15.30 alle 19.30 la sessione lavoro su temi globali: cambiamenti climatici, aiuti e sviluppo. Prevista una dichiarazione sulla crisi finanziaria, commercio, cambiamenti climatici e aiuti.
OBAMA E BERLUSCONI. Alle 17.30 il premier Berlusconi e il presidente Obama faranno un giro nelle zone terremotate dell’Aquila. Previsti incontri bilaterali. Alle 20.30 il pranzo di lavoro su temi politici internazionali con particolare attenzione a Medio Oriente, Iran, Corea del Nord, pirati somali, terrorismo e proliferazione nucleare.
LA PRESENTAZIONE. Il Premier Silvio Berlusconi parla di «un G8 che parte sotto i buoni auspici «grazie al il miglioramento dei rapporti fra Usa e Russia che premia anche gli sforzi dell’Italia». Commenta con grande soddisfazione «il messaggio di papa Benedetto XVI che porterò ai leader in cui il Santo Padre elogia la scelta di trasferire il vertice all’Aquila». «Non c’è pericolo per i rischi di eventuali terremoti perché gli edifici sono antisismici», precisa il Premier, il quale è ottimista sui temi che vanno dal dal terrorismo alla sicurezza alimentare, ma riconosce che esistono questioni ancora aperte a partire dai dossier del clima per arrivare alle nuove regole per l’economia e la finanza mondiale passando per. il dossier iraniano su cui esistono posizioni distinte dei grandi.



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