Ricostruzione: «È una questione nazionale» - Il 14 Febbraio Barca a L'Aquila

Almeno a giudicare dalle reazioni il super vertice di ieri nell’ufficio del ministro Fabrizio Barca ha segnato la tanto attesa svolta: la ricostruzione torna nell’agenda politica del governo come una questione di importanza nazionale. Lo stesso titolare del dicastero della Coesione territoriale alla fine ha confessato: «Esco più sollevato di come sono entrato. Si sta facendo molto. Dobbiamo accelerare su una questione che non è aquilana, ma nazionale». Il sottosegretario Antonio Catricalà ha ribadito piena fiducia a Chiodi, come «il governo già aveva fatto lo scorso 28 dicembre». Il commissario ha ricambiato: «Il mio giudizio è positivo. Finalmente il nuovo governo ha messo la ricostruzione nella sua agenda politica. Catricalà e Barca sono una garanzia di professionalità e impegno». I due, Chiodi e Barca, si rivedranno all’Aquila il 14 febbraio. Intorno al tavolo c’erano anche Gaetano Fontana, Emilio Nusca, la Protezione Civile e i rappresentati del Ministero dell’Economia, del Tesoro e della Ragioneria dello Stato.
Il confronto è servito essenzialmente a illustrare la situazione. Il commissario e il sindaco hanno presentato due distinte relazioni. Cialente l’ha incentrata sulle criticità: il ritardo di 15 mesi per avere le linee guida per la ricostruzione delle case classificate E nelle periferie; «l’assoluto sconvolgimento» delle procedure della filiera Fintecna – Reluis - Cineas; «l’afasia della struttura commissariale e del Mef» rispetto all’abbandono da parte della filiera a partire dalla fine di marzo; i fondi per l’emergenza. «Ho dovuto discutere animatamente - ha detto Cialente - per difendere i finanziamenti per l’assistenza alla popolazione, tutt’ora fuori casa, per colpa di chi non ha permesso di ricostruire le abitazioni e per difendere i finanziamenti per il personale a tempo determinato destinato ai Comuni». Infine il sindaco ha ribadito la necessità di una ricostruzione sicura e di un maggiore coinvolgimento del Comune. Il ministro Barca lo ha invitato a non percorrere più recriminazioni sulle precedenti responsabilità, dicendo che il nuovo tavolo è una «scatola vuota e pulita dalla quale ripartire». Complessivamente Cialente si è detto soddisfatto, anche se resterà vigile per capire «se, realmente, questa volta sia stia aprendo una fase nuova».
Il Mef ha ribadito al sindaco che l’ordinanza per i centri storici riporta il «lodo Letta» che era stato condiviso in precedenza («Contiene tutti gli strumenti per ripartire») e ha insistito per una razionalizzazione delle risorse e delle strutture, accelerando il rientro nelle case. Anche Nusca, in rappresentanza dei piccoli Comuni, si è detto soddisfatto: «Il governo ha a cuore il problema e c’è grande disponibilità a discutere e a migliorare le cose». Il sindaco di Rocca di Mezzo ha sottolineato l’importanza dei collaboratori assunti dopo il sisma e la possibilità di rendere il percorso della ricostruzione più veloce attraverso gli uffici consortili.

 



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