AMA, EQUIZI: NUOVA STRUTTURA RICARICA BUS SOLO TEMPORANEA IN ATTESA PNRR

AMA, EQUIZI: NUOVA STRUTTURA RICARICA BUS SOLO TEMPORANEA IN ATTESA PNRR

 

 “L’azienda della mobilità aquilana ha necessità di una struttura di ricarica degli autobus elettrici, questa verrà realizzata nell’ambito dell’ammodernamento dell’intera sede aziendale con le risorse del fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma i tempi rischiano di essere lunghi considerando che possono andare dai due ai quattro anni e non possiamo rischiare di dover lasciare nel piazzale i nuovi mezzi che arriveranno. Per questo, pubblicheremo una richiesta di manifestazione d’interesse per reperire sul mercato una struttura da utilizzare nell’attesa che venga realizzata quella di proprietà comunale”.

 

Così l’amministratore unico dell’Ama spa, Augusto Equizi, che in relazione alle obiezioni mosse dai consiglieri comunali di minoranza precisa come “la scelta è del tutto lineare e orientata al risparmio per le casse dell’azienda”, e sottolinea che “la ricarica degli attuali 10 autobus elettrici di cui Ama è dotata è garantita, seppur in modo non ottimale”.

 

“Il Comune”, ricostruisce Equizi, “aveva assegnato all’Ama, tra gli altri, l’obiettivo di implementare una procedura per realizzare una struttura di ricarica che fosse funzionale ai mezzi elettrici di cui l’azienda è stata dotata. Ad oggi, Ama ha una struttura sufficiente alla ricarica dell’intero parco elettrico, costituito da dieci bus. Per vetustà dell’immobile, non siamo però riusciti a destinare un rimessaggio ad uso esclusivo di questi mezzi. Le batterie hanno delle dispersioni legate alle temperature in cui vanno in esercizio, ed essendo i capannoni di Ama non perfettamente coibentati, nel periodo invernale le batterie non riescono a ricaricarsi in modo ottimale”.

 

“L’obiettivo dato dal Comune era dunque in linea con l’arrivo di altri bus elettrici e coerente con la programmazione che l’Ue ha fatto a livello internazionale del trasporto pubblico”, ricorda l’amministratore, “per questo era prevista la realizzazione di una centrale elettrica più potente da asservire agli ulteriori mezzi che arriveranno”.

 

“In un primo momento, si è dunque presa in considerazione l’ipotesi di cambiare sede, e per questo non è stato ritenuto opportuno iniziare una procedura e impegnare l’azienda a livello contrattuale, visto che, verosimilmente, a distanza di qualche mese si sarebbe dovuto cambiare ulteriormente sede. È per questo”, chiarisce Equizi, “che abbiamo chiesto e ottenuto dalla Giunta una rimodulazione degli obiettivi”.

 

“Nel frattempo, è intervenuta una rimodulazione dei fondi del Pnrr, attraverso la quale l’amministrazione ritiene di poter efficientare la stessa sede dell’Ama”, continua Equizi, “per cui l’esigenza di una ubicazione alternativa per il deposito è in qualche modo rientrata. Ma il Pnrr ha uno sviluppo di diversi anni e per costruire una centrale da oltre 1.000 kilowatt è richiesto un tempo che va dai due ai quattro anni. Nelle more di queste tempistiche abbiamo ritenuto di cercare una struttura funzionale all’arrivo dei nuovi mezzi. Perciò pubblicheremo una manifestazione d’interesse per vedere se c’è, sul territorio dell’Aquila, una struttura funzionale all’arrivo dei nuovi mezzi che altrimenti saremmo costretti a lasciare nel piazzale”.

 



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