LA LIBERTÀ DEL SOGNO E I SUOI OPPOSITORI - di Fernando Acitelli -

LA LIBERTÀ DEL SOGNO E I SUOI OPPOSITORI

Soltanto chi non ha approfondito nulla

può avere delle convinzioni

Emile Cioran

Innanzitutto: che vi sia una biblioteca ad Assergi non significa che non ve ne possa essere un’altra. Esiste una bellezza già nel pensare una simile idea, nel vederla realizzata non come pensiero unico ma come scatto individuale, assoluto. Ci passerei il mio tempo passando in rassegna tutto quel sapere bene allineato. Un affresco che sarebbe per me. È possibile sognare tutto questo oppure si turba la sensibilità di qualcuno? Anche vivere lì dentro, certo. Non a caso vi è tra le fotografie anche un dipinto con un vecchio uomo disteso su un letto che in un luogo simile riposa senza chiedere nulla a nessuno, disincantato, al sicuro tra i libri e le sue riflessioni. Inoltre nel mio racconto parlo di sogno, ignoro se questo dettaglio sia stato valutato dagli scriventi. V’è poi da dire che io sono uno scrittore e ho a cuore i libri sia come lettore che come custode di essi. Dispongo di oltre ventimila volumi e questo anche grazie all’amore e alla lungimiranza di mio padre, lettore esemplare. Io non chiedo aiuto alle istituzioni e la casa da me individuata per il mio sogno è di una mia cugina, quindi è un discorso tutto individuale. Oltretutto ho la casa alla Piazzetta del Forno (casa che fu dei miei nonni e poi di mia madre) proprio di fronte al luogo da me individuato. V’è inoltre da dire che, sempre nel sogno, vorrei intitolare la biblioteca ad una persona che lì abitava – Sara Rapiti - e che m’è rimasta nel cuore, scena esemplare e lirica della mia infanzia. Tutto qui.

 

Considero la mia risposta definitiva, senza possibilità d’ulteriore replica.

 

FERNANDO ACITELLI



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