RICORDO DI FORTUNATO MARCOCCI PERSONAGGIO DEL 900 DI FILETTO (AQ)

RICORDO DI FORTUNATO MARCOCCI PERSONAGGIO DEL 900 DI FILETTO (AQ)

 

- di Giovanni Altobelli -

 

Premessa.  Ricordare Fortunato Marcocci è un onore, fin da ragazzo dimostra di avere un vero senso dell’umorismo, ironia e simpatia con gli amici e persone del paese,  allegro divertente e spassoso, uomo di grande umanità, un uomo buono. Raccontare questa breve storia, mi stuzzica la memoria di quel poco che sono a conoscenza.  Fortunato Marcocci, nasce a Filetto (AQ) il 15/7/1929 da Raffaele Marcocci e Altavilla Gambacurta,  di questa famiglia sono nati cinque figli, Fortunato è il quarto figlio, trascorre la sua infanzia e la gioventù a Filetto.  Lavora nei campi come ogni filettese è un appassionato della caccia, come tutti i giovani dell’epoca frequenta le cantine e il gioco delle carte, un vero compagnone di altri tempi.  Va a lavorare a Roma per un breve periodo Dopo gli anni 50, essendo un bel giovane, durante le carnevalate era solito travestirsi da sposa. Per un breve periodo va a lavorare  a Roma. Verso il 1954 si unisce in matrimonio con la giovane Pierina Marcocci nata il 29/6/1933 di un altro ramo dei Marcocci di Filetto. All’inizio non gli vengono i figli, ma dopo qualche anno il 20/8/1962 nasce il figlio Marcello che da giovane intraprenderà la sua vita. Fortunato Marcocci, fin da giovane faceva le iniezioni alla gente e medicava le ferite a chi ne aveva bisogno, aveva una specie di farmacia in casa, insomma aiutava tanta gente. Ma facciamo un passo indietro del nostro racconto: (Messaggero Cronaca dell’Aquila 12/10/1957). Rimane gravemente ferito un cacciatore nelle campagne di Filetto. “Ieri nelle campagne di Filetto durante una battuta di caccia in località “La Spogna” verso le ore 13,00  il 28 enne Fortunato Marcocci, mentre traversava un confine da un terreno all’altro, rimaneva accidentalmente ferito vicino una recinzione da un colpo partito dal fucile che portava con se agganciatosi ad un ferro spinato. Immediatamente soccorso dagli altri compagni cacciatori con mezzi di fortuna veniva trasportato all’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. I sanitari riscontrata la gravità della lesione ossea,  gli rimaneva in serata  l’iniziativa dei medici di amputare la gamba.  La notizia appresa in paese ha destato grande preoccupazione dell’accaduto.  Da quel giorno la vita per Fortunato Marcocci a 28 anni gli cambia interamente,  comunque tira a campare la famiglia dignitosamente.  Dopo gli anni 60 viene assunto dal Comune come bidello alle scuole elementari di Filetto, pur svolgendo il servizio la moglie Pierina.  Questa piccola e semplice famiglia, ebbe il massimo della felicità quando nacque come già accennato nel 1962 il figlio Marcello.  Fortunato Marcocci  verso la fine degli anni 50 appoggiato da un suo amico di S. Giacomo aprì a Filetto la Sezione del Partito Liberale in Via Fossone,  casa di Ivano Zinobile,  ma alle elezioni quel partito non prese neanche un voto. Alto fatto importante fu “L’abbraccio di Fortunato”,  mentre durante il “Caso Defregger” nel 1969 Fortunato fu il raccontatore ai giornalisti dei fatti di guerra dell’eccidio di Filetto del 1944. Mentre un fatto singolare che non deve essere trascurato accadde  durante un “Pellegrinaggio di pace di tedeschi a Filetto”  il 2 ottobre 1969, arrivarono circa 50 fedeli da Monaco di Baviera accompagnati dal sacerdote tedesco Hans Schachtner, in Piazza della Chiesa prima della Santa Messa, con tanta gente Fortunato Marcocci abbracciò l’anonima tedesca bionda, e fu il segno sorridente dell’avvio di questo superamento. Scrisse Don Demetrio Gianfrancesco: “Bravo Fortunato! Tu sei tutti noi. E tua moglie, per questa volta ti perdonerà. Come tu perdonerai Gustl Togel, il fotografo impertinente che immortalò la scena. Questo episodio di riconciliazione fu pubblicato da “Voce Amica”  “L’Aquilasette del 16 ottobre 1969” inoltre fu pubblicato in tedesco (Die Umarmung des Fortunato) su MKKZ  del 2 novembre. Ricordo Fortunato con simpatia, spesso mi chiamava scherzosamente “brutto comunista”, la mattina quando scendeva in Piazza della Chiesa con il suo compagno bastone, andavamo insieme prima a prendere un caffè alla maestra dell’asilo e poi passavamo alle scuole elementari a prenderne un altro caffè.  Per diversi anni la vita andò avanti regolarmente, dopo gli anni 70 un gruppo di amici nel periodo delle feste natalizie lo andavamo spesso a trovare in casa per giocare “la bestia”. Bei ricordi furono quelli! Dopo l’anno 1973 Fortunato Marcocci, cominciò ad avere degli acciacchi di salute. Nell’anno 1975, Fortunato Marcocci nel mese di gennaio venne ricoverato all’Ospedale S. Salvatore dell’Aquila “Reparto Medicina Generale”, alle quattro di mattina morirà del 18/1/1975, preceduto da un forte urlo, poiché aveva degli atroci dolori allo stomaco, sono preciso di questo mio racconto finale perché ero ricoverato anch’io in quel reparto per una sospetta polmonite, ma era ricoverata anche la filettese Maria Letizia Bernardi.  Conclusioni. Con la morte a 46 anni di Fortunato Marcocci, all’epoca se ne andò via precoce un pezzo della storia del 900 di Filetto dell’Aquila, un grande filettese che nella nostra memoria non dovrà mai essere dimenticato.

          Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo