Violenza sessuale, nessun avviso di garanzia - Il militare resta libero

Il militare trovato con macchie di sangue sui suoi abiti resta il sospettato principale ma non è ancora indagato visto che il fascicolo aperto per la violenza sessuale davanti alla discoteca Guernica di Pizzoli è contro ignoti. Stesso discorso vale per gli altri due commilitoni che insieme a lui sono stati ascoltati come persone informate sui fatti anche se la loro posizione è defilata. L’inchiesta ancora non decolla in quanto i carabinieri, coordinati dal pm David Mancini vogliono avere prove concrete prima di provvedere al fermo di polizia giudiziaria o a qualche avviso di garanzia.
 Ieri ci sono stati gli interrogatori di altre venti persone. È stata ascoltata anche la ventenne studentessa laziale, ancora in stato di choc, e ricoverata nel reparto di ginecologia del «San Salvatore» con una prognosi di venti giorni. È stata sentita con l’aiuto di una psicologa. Una testimonianza breve, molto confusa e lacunosa, condita da tanti «non ricordo» che hanno indotto gli investigatori a soprassedere fino a quando le condizioni psicologiche della ragazza non saranno migliorate. È chiaro che una sua formale denuncia renderebbe tutto più facile agli investigatori. L’altro punto di riferimento nelle indagini, forse il principale, riguarda accertamenti tecnici. I militari dell’Arma sono anche in attesa dei risultati tecnici e scientifici dei Ris di Roma per confrontarli con le testimonianze del giovane militare, delle persone ascoltate ma soprattutto della ventenne. La giovane era stata trovata domenica scorsa alle 3 e mezzo del mattino all’esterno della discoteca. Era svenuta, seminuda, nella neve e al freddo, con gravi ferite soprattutto nella zona genitale. Nei pressi era stato bloccato dal gestore e da un buttafuori del locale il militare di stanza all’Aquila, con gli abiti sporchi di sangue, visto all’interno del locale insieme alla giovane stuprata.
 Si sta cercando di capire se la violenza sia avvenuta fuori dalla discoteca oppure all’interno. Nel caso in cui la violenza fosse avvenuta fuori è verosimile pensare che la giovane sia stata trasportata lì da più persone.
 Va precisato che il militare sospettato, originario della Campania, ha sempre negato qualsiasi violenza ma non ha negato di avere avuto contatti con la ragazza. Infatti ha riferito agli investigatori di un rapporto sessuale consenziente. Da fonti dell’Esercito si apprende che da ieri mattina lui e gli altri due sono in servizio e svolgono regolare attività.
 I carabinieri dovrebbero proporre al questore dell’Aquila un provvedimento per la chiusura della discoteca Guernica di Pizzoli dove nella notte è avvenuto il fatto. La richiesta fa riferimento all’articolo 100 del testo unico sulla legge di pubblica sicurezza (Tulps), che prevede, tra l’altro, la temporanea sospensione della licenza in caso di pericoli per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini. Sarà il questore a valutare la richiesta e a stabilire la durata dell’eventuale chiusura.
 Naturalmente si moltiplicano gli interventi. Dopo le prese di posizione del deputato Giovanni Lolli, del parroco don Claudio Tracanna, del sindaco di Pizzoli Angela D’Andrea e dell’avvocato Simona Giannangeli, c’è anche la presa di posizione di Stefania Pezzopane assessore comunale dell’Aquila alle politiche sociali. «Mi auguro», dice, «che abbia la forza e il coraggio di superare la solitudine di un tragico momento come quello che sta vivendo. Noi le siamo vicini. Al dolore e allo sgomento che ci hanno colto nell’apprendere di questo nuovo orribile caso di violenza su una donna, aggiungo l’urgenza di costruire in città la Casa Antiviolenza. Un luogo dove le donne possano ricevere aiuto, protezione e coraggio».

 



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