I politici hanno voluto la morte dei paesi - Complici gli stessi cittadini delle frazioni

di Giovanni Altobelli

 

 

 

Premessa.  I paesi del circondario otto secoli fa contribuirono alla fondazione della città dell’Aquila.  Vollero nel tempo farla diventare importante, bella con le sue chiese, piazze, fontane, grandi palazzi gentileschi e monumenti. I paesi vollero che la città dell’Aquila rappresentasse l’esigenza delle popolazioni di montagna e delle del circondario aquilano.  In tanti secoli, sono avvenute guerre, pestilenze, terremoti e miseria, la vita è andata sempre avanti. Nel 900 le 66 frazioni del Comune dell’Aquila, ebbero un certo sviluppo, ma oggi le frazioni sono state abbandonate dalla politica.  Gli stessi cittadini delle frazioni in un periodo di benessere: “dipendenti ex Italtel, operai e impiegati” si trasferirono nei quartieri dormitori, senza una minima socialità.  In questo mio racconto cerco di ripercorrere le vicende avvenute nel tempo, con un’analisi da cittadino “frazionista” di questo Comune.   

I politici, amministratori in 40 anni hanno contribuito alla morte dei paesi, compreso la gente delle frazioni”.  Non siamo oggi alla vigilia della morte dei paesi, ma sono passati quasi 40 anni che i politici anche delle stesse frazioni con una certa indifferenza hanno voluto “la morte dei paesi” quando poi ad aggravare la situazione è stata la distanza delle frazioni più lontane dalla città, la mancanza del lavoro, poi è arrivato il terremoto nel 2009 che ha dato il colpo finale, seguito dalla pandemia nel 2020.  All’inizio uno spopolamento voluto per togliere la gente dai paesi e portarli a L’Aquila, costruendo migliaia di appartamenti nella periferia “dormitorio aquilana senza socialità” favorendo le grandi immobiliari, una politica scellerata e pilotata per smembrare il tessuto sociale delle antiche frazioni, dove prima con la miseria c’erano tutti i servizi essenziali e funzionanti.  Un Piano Regolatore della fine degli anni 70 inadeguato senza tener presente l ’esigenza della collettività: strade e piccoli parcheggi mai realizzati, mancanza di programmazione per lo sviluppo agro-pastorale e turistico.  I politici hanno voluto proprio la città dell’Aquila un Comune di serie A, abbandonando per sempre l’esistenza dei paesi per una totale incuria.  ACCENTRAMENTO DEI SERVIZI A L’AQUILA.  Mentre una volta nelle varie Delegazioni c’erano operai, spazzini, necrofori, fontanieri, bidelli, messi e guardie della condotta forestale, oggi con il cambiamento e l’accentramento  non esiste più niente.  Le varie Aziende hanno preso il posto del vecchio sistemale Comunale di una volta e forse è un bene, ma tante cose non funzionano assolutamente.  CHE COSA NON FUNZIONA?   A.S.M. “AZIENDA SERVIZI MUNICIPALIZZATI”.  Il ritiro dei rifiuti va quasi bene, non funziona la pulizia delle strade dei paesi, gli operatori dovrebbero essere mandati almeno ogni quattro mesi per la pulizia e taglio dell’erba, di essere solerti al ritiro del fogliame durante l’autunno, altrimenti si otturano lecaditoia.  Bisogna ripristinare il servizio di “Rifiuti Voluminosi e varie” inviando almeno una volta all’anno il cassone, altrimenti le persone maleducate li abbandonano lungo le scarpate delle strade, il Centro Raccolta Rifiuti di Bazzano, funziona relativamente.  SERVIZI CIMITERIALI.  Le ditte appaltatrici preposte, devono effettuare con più accuratezza il servizio: taglio erba e controllare le eventuali lampade votive fulminate. SERVIZIO FONTANE. Forse sono oltre 1200 fontane in tutto il territorio comunale, molte tenute male, non esiste più l’operaio come una volta che ogni tanto puliva il pilone, forse gli operai sono comandati solo per le fontane della città. Non esistono chiusure e controlli sia da parte del Comune che della G.S.A.- CANI LASCIATI IN ABBANDONO.  Una volta quando esisteva il Comune anche con la miseria e qualche contraddizione, i cani avevano una piastrina con un numero riferito al proprietario, oggi sono pochi quelli che hanno il microchip. Pagando una piccola tassa comunale funzionerebbe tutto ben.  Oggi i cani soprattutto nei paesi vengono abbandonati pur avendo un legittimo proprietario, fanno le “cacche” in ogni posto della strada e nessuno provvede a toglierle, questo succede anche nel “Parco del Castello” quando i cittadini portano i cani a spasso, indifferenti delle sozzure che lasciano nelle aiole. INDIFFERENZA DI PARCHEGGIARE.  Molte volte gli automobilisti lungo le strade dove si trovano bar, negozi e varie, lasciano le vetture in modo inadeguato, senza controlli delle autorità competenti.  STRADE-RETE IDRICA E FOGNARIA INADEGUATE.  Da oltre mezzo secolo non vengono riasfaltate le strade nei paesi. Da oltre mezzo secolo non viene rinnovata la rete idrica “Attualmente è solo un colabrodo” la rete “Fognaria più che vetusta che mai”.  STRADE INTERPODERALI.  Una volta le Amministrazioni Comunali del passato inviavano in tutti i paesi le “ruspe e pale meccaniche” per ripristinare le strade interpoderali e di campagna danneggiate, facendo una minima manutenzione, “I SINDACI OGGI PENSANO SOLO ALLA CITTA’ DELL’AQUILA E DEI PAESI SE NE INFISCHIANO.  Altra questione di notevole importanza è che l’Amministrazione Comunale non ha voluto mai affrontare: “OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO”.  Sia nei paesi che nella stessa città dell’Aquila esistono centinaia di occupazioni di suolo pubblico “Scalinate, manufatti di vario genere” precludendo i liberi passaggi stradali senza che i tecnici comunali non intervengono per i dovuti rilievi, pertanto non vengono fatte le dovute riscossioni di pagamento all’erario Comunale, dovrebbe intervenire la Corte dei Conti, ma molti manufatti dovrebbero essere anche demoliti.  ACCATASTAMENTI DI BENI COMUNALI-ALIENAZIONE E VENDITA DI BENI INUTILI.  L’Amministrazione Comunale dovrebbe censire e accatastare i propri beni, mentre altri dovrebbero essere alienati e messi in vendita. TRIBUTI. La prossima Amministrazione Comunale, dovrebbe affrontare per una volta per sempre  “L’agevolare Fiscale”  per i residenti alle frazioni lontane e che superano i 1.000 metri di altitudine delle quali “IMU-NETTEZZA URBANA-ACQUA-TASSA SUI DEFUNTI” almeno  30% in meno anche per affrontare il problema dello spopolamento, considerato che nei paesi più in alto ci abitano solo gente povera con un basso reddito, bisognerebbe diminuire la bolletta del gas e tale onere di spesa venga sostenuto a carico della Regione.  Ci sarebbero tante cose ancora da dire, se qualcuno avrà l’occasione di leggere questo semplice documento si faccia un’idea di cosa è diventata oggi la politica.  I partiti della prima repubblica sono morti, i partiti di oggi non hanno ideali, una volta i semplici cittadini politicamente si formavano nelle sezioni e nelle federazioni,  oggi anche se ci sono consiglieri laureati sono poco competenti,  non conoscono bene il territorio  e l’esigenza del cittadino il quale deve essere prima educato a comportarsi bene verso le istituzione e di conseguenza l’istituzioni si devono comportare bene verso i cittadini. Oggi i consiglieri e gli assessori sono al servizio della politica del momento. Conclusioni.  I cittadini dei pochi paesi rimasti devono aprire gli occhi quando vanno a votare, perché chi si candita vuole “difendere i c…….i loro” e non occuparsi con passione e determinazione per la collettività, quindi bisogna stare attendi a cercare di eleggere i migliori di quelli che si  occupano di tutto il territorio Comunale e non coltivarsi il proprio orticello e pretendere che gli venga messa “la coccarda” come spesso succede quando si presentano in giacca e cravatta, nelle grandi occasioni, rivendicando il proprio operato e meriti, mentre che in sostanza non hanno fatto niente,  sono solo capaci di fare “Bla-Bla-Bla” e le cose non si fanno. Basta guardare le frazioni come si trovano: “Paganica-Arischia-Roio-frazioni di Bagno-frazioni di Camarda ed altre”. La gente delle frazioni soffre sempre di più, sono rimasti solo che anziani e quelli ancora validi non sono più collaborativi nel sociale come una volta, oggi esiste un parassitismo generale, i giovani non ne voglio sentire e scappano via dai paesi, ormai è un grido d’allarme per le frazioni scompariranno dopo dieci secoli di storia se non si prende riparo.  I centri sociali e le associazioni non sono più operativi, bisogna che le frazioni vengano rivalutate e risorgano come negli antichi splendori che esse furono nel passato e che la prossima Amministrazione Comunale sia più sensibile delle ultime, ma che si impegna ad eleggere un rappresentante Assessore che possa curare bene il territorio delle frazioni come la stessa città dell’Aquila.

 



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