Animali sotto la neve: il gambero di fiume autoctono Austropotamobius pallipes

Assergi 16/02/2012 – Superata, sia pure in parte, l’emergenza procurata dalle abbondanti nevicate e fornito il dovuto soccorso alle popolazioni, si torna a parlare di lupi, cervi e caprioli che si muovono con difficoltà lungo i versanti innevati alla ricerca di cibo. Gli animali, si sa, soprattutto nelle aree protette, ci sono sempre e sono abituati ad adattarsi agli eventi naturali, ma è senz’altro in queste circostanze che l’uomo più facilmente si trova ad osservarli o incontrarli.
 
Fra gli animali selvatici, tuttavia, ce ne sono alcuni particolarmente difficili da osservare, sia perché sono ormai molto rari, sia perché in questa stagione sono in quiescenza: sono i gamberi di fiume Austropotamobius pallipes, specie d’interesse comunitario che nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga si trova al centro del progetto Life CRAINAT, cofinanziato dalla Comunità Europea e compartecipato da svariati enti regionali e nazionali.

Nella giornata di ieri un gruppo di tecnici dell’Ente Parco si è recato dunque ad Arsita (TE) per verificare gli effetti della nevicata sui preziosi gamberi, che qui sono allevati in un incubatoio realizzato grazie al progetto Life CRAINAT.  L’incubatoio,  situato  sulla strada per Collemesole, era nascosto da una abbondante coltre di neve, ma nelle vasche, dove costantemente scorre l’acqua di un affluente del fiume Fino, i gamberi riposavano tranquillamente, ben nascosti nei loro rifugi artificiali. In primavera, dopo un anno di attento lavoro dell’équipe del progetto, i giovani gamberi potranno essere rilasciati con successo negli ambienti naturali loro consoni.

 



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