NASCE LA COLLABORAZIONE EINSTEIN TELESCOPE

NASCE LA COLLABORAZIONE EINSTEIN TELESCOPE

 

Importante la partecipazione e il contributo del GSSI, con ruoli di coordinamento e responsabilità all'interno della collaborazione scientifica internazionale


La comunità scientifica che lavora al progetto ET Einstein Telescope per la realizzazione del futuro pionieristico osservatorio di onde gravitazionali europeo ha formalmente sancito la nascita della Collaborazione Scientifica Einstein Telescope.  La nascita della Collaborazione Scientifica Einstein Telescope è stata sancita nel corso del XII Simposio di ET che si è tenuto all’Accademia ungherese delle Scienze di Budapest, il 7 e 8 giugno.
 

“Il XII Simposio di Einstein Telescope che si è appena concluso rappresenta un passaggio cruciale nel percorso del progetto perché segna la nascita della vera e propria Collaborazione scientifica ET”, commenta Michele Punturo, ricercatore dell’INFN che è stato fino ad ora alla guida della comunità di ET e ora ricoprirà il ruolo di portavoce della collaborazione. “Eravamo una comunità scientifica, oggi siamo una collaborazione scientifica, ossia un sistema strutturato e organizzato che lavora seguendo regole condivise per il raggiungimento del comune obiettivo: la realizzazione di Einstein Telescope, una grande infrastruttura di ricerca europea che ci porterà al centro della scienza mondiale e ci consentirà di mantenere la leadership scientifica e tecnologica in questo promettente settore di ricerca della fisica fondamentale. Questo è dunque per tutti noi un momento di grande soddisfazione e motivazione”, conclude Punturo.

“È oggi un momento storico per ET - spiega Marica Branchesi, professoressa del GSSI, associata INFN e presidente del consiglio scientifico INAF - Rappresenta la nascita della Collaborazione Scientifica di quello che sarà uno straordinario strumento di scienza e conoscenza: ET ci consentirà di risalire, attraverso le onde gravitazionali, fino alle prime strutture dell’Universo”.

L’evento ha visto la partecipazione, in presenza e da remoto, di 438 scienziati provenienti da 28 Paesi, che si sono confrontati sulle sfide tecnologiche che dovranno essere affrontate per arrivare alla costruzione della nuova grande infrastruttura di ricerca, e sui progressi scientifici e tecnici compiuti negli ultimi mesi da ciascun gruppo di lavoro di ET.

All'interno della collaborazione, il GSSI ricoprirà importanti ruoli di coordinamento e responsabilità.
La Direzione del progetto, affidata all’olandese Jo van den Brand di Nikhef e all’italiano Fernando Ferroni professore e direttore dell'Area di Fisica del GSSI, associato INFN, ha presentato la prospettiva delle istituzioni scientifiche che stanno sostenendo ET.

Marica Branchesi è stata nominata coordinatrice dell’Observational Science Board (OSB): “Nella collaborazione abbiamo già un Observational Science Board con più di quattrocento persone che stanno lavorando su differenti temi scientifici, dalla fisica fondamentale alla fisica nucleare, dall’astrofisica alla fisica astroparticellare, alla cosmologia. ET sarà veramente rivoluzionario per la nostra comprensione dell’Universo lungo la sua storia cosmica”, conclude Branchesi.

A Budapest, sono stati inoltre presentati all’intera collaborazione il progetto INFRA-DEV Horizon EU, approvato per supportare la fase di preparazione dell'esperimento, e la proposta INFRA-TECH Horizon EU, recentemente presentata a Bruxelles per sostenere le attività di R&D. Durante il Simposio è stato costituito il Consiglio di Collaborazione di ET, presieduto dal tedesco Harald Lueck del Max Planck Institute e composto dai rappresentanti di ciascuna delle 77 unità di ricerca.
In particolare, un'unità di ricerca di 21 scienziati, dedicata alla progettazione e sviluppo della parte strumentale, all'analisi dei dati e all'astronomia multimessaggero, sarà coordinata da Jan Harms, professore del GSSI.  
Durante la prima riunione del Consiglio, la Collaborazione ha anche discusso il nuovo statuto di Einstein Telescope che regolerà il futuro dell’esperimento, e ha avviato le procedure per istituire i comitati necessari al funzionamento tecnico e organizzativo della collaborazione. Con la nascita della Collaborazione ET, il simposio pone così una pietra miliare nel lungo cammino di Einstein Telescope.

EINSTEIN TELESCOPE
Il Telescopio Einstein (Einstein Telescope, o anche solo ET) è un futuro rilevatore di onde gravitazionali di terza generazione attualmente (2022) in fase di studio da parte di vari enti scientifici dell'Unione europea. La proposta del Telescopio Einstein si basa sul successo dei rilevatori di seconda generazione Advanced LIGO e Advanced Virgo e sulle loro osservazioni che hanno permesso di gettare nuova luce sulla scienza delle onde gravitazionali. Proprio come LIGO e Virgo, il Telescopio Einstein utilizzerà il principio di interferenza di due fasci luminosi per rilevare il passaggio di un'onda gravitazionale (interferometro), spingendosi ancora più avanti: l'intera struttura sarà infatti realizzata sottoterra per mitigare i disturbi causati dal rumore sismico ambientale; la dimensione dell'interferometro passerà dai 3–4 km dei rilevatori attuali a 10 km; le ottiche saranno raffreddate a una temperatura di 10–20 K per ridurne il rumore termico; nuove tecnologie quantistiche verranno adottate per ridurre le fluttuazioni della luce; una serie di infrastrutture saranno realizzate per ridurre ulteriormente altri disturbi ambientali. Attualmente, sono due i luoghi candidati ad ospitare il Telescopio Einstein: la regione circostante la miniera di Sos Enattos in Sardegna e l'Euroregione Mosa-Reno tra Paesi-Bassi, Belgio e Germania.

A partire dal 2004,la progettazione del Telescopio Einstein è stato finanziato dalla Commissione europea nell'ambito del Framework Programme 6 (FP6) (2004) e Framework Programme 7 (FP7) (2008). Nel 2020, un consorzio di stati europei e di istituti di ricerca in Europa ha ufficialmente sottomesso allo European Strategic Forum for Research Infrastructures (ESFRI) la proposta per la realizzazione del Telescopio Einstein con il supporto politico di Italia, Belgio, Polonia, e Paesi Bassi. La decisione riguardo al luogo definitivo per la costruzione dell'interferometro verrà presa entro il 2024, al fine di cominciare i lavori non oltre il termine del decennio. La sede provvisoria del Telescopio Einstein è presso l'Osservatorio Gravitazionale Europeo, già sede dell'interferometro Virgo. Il Telescopio Einstein permetterà inoltre, per la prima volta, di osservare le onde gravitazionali provenienti fin dall'epoca della radiazione cosmica di fondo e consentirà di trovare risposte a domande ancora aperte nell'ambito della cosmologia e della fisica fondamentale realizzando osservazioni al momento impossibili.

 



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