Tamburino dell’arte - RETROSPETTIVA AD AVEZZANO PER L’OPERA DI MARCELLO ERCOLE

Tamburino dell’arte

RETROSPETTIVA AD AVEZZANO PER L’OPERA DI MARCELLO ERCOLE

 

--- di Paolo Rico ---

 

Nemo propheta in patria. Almeno questa volta non è proprio così. Ad Avezzano, il Comune ha, infatti, promosso una retrospettiva-omaggio a Marcello Ercole, eccelso pittore marsicano, scomparso, 94nne, due anni fa. Più di 30 le opere, ordinate nella biblioteca Irti in via G. Fontana. L’antologica sarà visibile fino al 2 luglio dopo l’inaugurazione di sabato pomeriggio. Occasione, per il curatore della rassegna,     Maurizio Lucci, di lumeggiare sulle tappe del percorso artistico del Nostro,  che  - tra cromatismi, colore e spazialità -  si è sostanzialmente mantenuto fedele al suo personale canone di icastica figurazione.

Anche quando Marcello Ercole ha  - con equilibrio esecutivo e determinatezza contenutistica -  attinto dalla tavolozza, con assortita capacità selettiva: tratto informale; trasposizione astratta; ricomposizione volumetrica; pluralità simbolica ed onirica. Tutto, ancorato, però, all’ambiente d’origine e ai suoi idealtipi umani: il cafone siloniano; la galleria agiografica devozionale e popolare; la conca fucense; gli attrezzi della cultura folk e contadina. La retrospettiva, allestita con soluzioni immersive e di citizen art, propone al visitatore anche una serie di appunti inediti dell’A.; scatti occasionali; videointerviste; clip documentali; sonorità d’atmosfera, in grado complessivamente di restituire la personalità dello scomparso pittore.

Universalmente apprezzato per lo stile garbato ed empatico; la generosità; la disponibilità all’ascolto e all’esame di sé; l’attenzione alle novità della sperimentazione e della sfida culturale, sempre nel recinto ideale di profondi convincimenti democratici e solidali. Nei viaggi a Mosca, a Parigi e a New York City  - occasione, per incontrare cenacoli di artisti stranieri e gli stessi capi di Stato del tempo -  Marcello Ercole ha elaborato significati espressivi identitari, occorsigli molto tempo dopo le esperienze all’estero, per sostenere le sue ricontestualizzazioni sulla tela, senza mai indulgere ad esotismi di maniera. Soprattutto, affrontando tematiche civili, come: guerra; violenza; libertà; mercato; relazionalità.

 E’ quanto certificherà sabato pomeriggio nel vernissage il giovane attore marsicano, Alessandro Scafati, che rifletterà a voce alta sulla lezione dell’A. Utilizzando anche la disponibilità iconografica, offerta dal fotografo, Gabriele Bianchini. Le figlie di Marcello Ercole, Tiziana e Simonetta, brillanti professioniste fuori e dentro i confini nazionali, testimonieranno  - da conoscenza diretta di vita -  assieme alla vedova, Vanda Polino, la qualità dell’opera e la lezione etico-domestica dello scomparso pittore.

 



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