"CAMPERISMO" CENERENTOLA ALL'AQUILA

"CAMPERISMO" CENERENTOLA ALL'AQUILA

MEGLIO UN'UNICA AREA ATTREZZATA A PAGAMENTO?

 

- di Paolo Rico -

Boom di camperisti. L'Aquila si scopre meta del turismo itinerante, ma la logistica non è all'altezza. Si lamenta l'Associazione Campeggiatori. Si invoca subito una funzionale, moderna, sostenibile area di accoglienza. Le tre disponibili non appaiono adeguate. Soprattutto, sono prive di colonnine per l'elettricità e anche la nuova area orientale di via F. Savini è quanto la più capiente tanto insufficiente e priva di elementari necessità: gli scarichi fognari, per esempio, sono approssimati. Mentre nell'ultimo biennio la domanda di camperisti, interessati a raggiungere la città, è schizzata da meno di 200 l'anno ad oltre 1300 circa, con presenze, che variano mediamente tra 2.500 e 3.300 unità, per metà stranieri, anche non europei.

Risorsa, sottoutilizzata all'Aquila, osserva il sodalizio di categoria, che annovera tra i 70 e i 120 soci annui, da un po' iscritti gratuitamente dopo la stangata della pandemia contro il turismo nel territorio, oggi in via di superamento. E proprio a ragione di questa positiva inversione di rotta, occorre industriarsi per evitare negative sorprese. Capita, infatti, che il forestiero approdi in città, incappi in un'inclusività assai poco attrattiva, e decida immediatamente di lasciare e virare, perciò, su altre località più attrezzate camperisticamente.  Con ciò nuocendo all'immagine locale, disincentivando, infatti, colleghi dal preferire le nostre tre deficitarie opzioni di attracco camperista: 8 piazzole in via Strinella; 6 a Porta Napoli e 25 in via Strinella.

Tanto che torna insistente l'attesa per dotarsi in maniera ottimale di un solo spazio, come si propende da tempo, per liberare la cinta urbana dalla mobilità camperista confinandola in periferia, certo in zona ben accessibile. Perciò l'occhio degli esperti si aprirebbe su piazza d'Armi o, secondo taluni osservatori dell'Associazione Campeggiatori, su via F. Filomusi Guelfi, allo scopo di fornire tutte le prestazioni del caso: servizi igienici; dispenser di energia; collegamento diretto con il centro cittadino e i principali monumenti, seppur soccorrendo la rete di bus urbani, senza tamponare, invece con interventi generosi quanto sperimentali o improvvisati. Insomma, sul settore bisogna investire. La spesa potrebbe magari essere coperta da tariffe di soggiorno in cambio di strutture di assistenza all'altezza delle esigenze camperiste, come si è chiarito. Allora si potrebbero realisticamente recuperare gli spazi di Porta Napoli diventato perfino sacrificato con gli ultimi lavori di adeguamento architettonico, causa di un restringimento del perimetro di attracco dei vettori) e di via Strinella, igienicamente incompatibile con la frequentazione pedonale del quartiere, su cui gravitano un consistente arcipelago di direzionale assieme ai bisogni di una crescente domanda di parcheggio-auto, talvolta in contrasto con l'inciviltà di quanti scambiano l'area camper per il garage di casa, abbandonandovi il loro mezzo ingombrante tutto l'anno.

Tutto quanto superabile, chiosa l'Associazione aquilana dei campeggiatori, se ci si raccorderà proficuamente con la rete nazionale dei comuni itineranti, sicuramente il miglior volano promozionale per il movimento camperista.

E quanto ai campeggiatori, meglio soprassedere, considerando la datata chiusura della struttura alla Villetta, ormai trasformata in malsana savana. Patrimonio abbandonato, da almeno mezzo milione di valore immobiliare, forse da inglobare in un programma comunale di infrastrutturazione camperista sul sottostante parcheggio Simoncelli, utilizzato, anche permanentemente, nella stagione invernale da centinaia di mezzi.

 



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