UNO SPICCHIO DI SPIAGGIA NELLA CITTA’ DEL GRAN SASSO

UNO SPICCHIO DI SPIAGGIA NELLA CITTA’ DEL GRAN SASSO

 

--- di Paolo Rico ---

 

«Liberarsi delle quattro-mura della palestra, tuffandosi; sì, tuffandosi… all’aria aperta, a perfezionare le prestazioni». Così Carlo Del Re, contattato tra un allenamento e l’altro, vice-presidente del Torrione Volley, giustifica la realizzazione meno di 15 anni fa  - in sinergia con il Comune e un imprenditore -  del primo campo di beach volley, mai ipotizzato nel capoluogo del Gran Sasso e dei parchi di montagna. Nella città, dove negli anni ’70, pur di non proporsi da meno di Pescara, si ribattezzava l’appartato lago Sinizzo, a San Demetrio ne’ Vestini, “spiaggia degli aquilani”: almeno delle comitive più giovani, negli stessi anni in coda a bordo piscina nelle pochissime strutture natatorie attive. Queste ultime, le preferite nella classifica dell’utenza locale di discipline sportive e relativa logistica.

Insomma, tra voglia di tuffi, non solo in acqua; esigenze atletiche di sportivi professionisti e di amatori, ed entusiasti sognatori di novità ecco  - nel 2008 -  il rettangolo per la pallavolo da spiaggia perfino all’Aquila. Bonificando una piccola scarpata di 300 metri quadrati tra il centro commerciale “La Meridiana” e viale XXV Aprile, l’anticipata convergenza di intenti pubblico-privata dà finalmente vita ad un campo di 20 metri di lunghezza e 12 di larghezza, perfettamente, a norma; ben dotato di almeno 6 carichi di finissima sabbia marina, sversati da un bilico, appositamente incaricato dai committenti della novità impiantistica. Ben presto utilizzatissima alternativa outdoor dei pallavolisti di Del Re, consapevoli della validità del diverso tipo di preparazione. Ma la disponibilità gratuita del campo invogliava pure tantissimi giovani a «provare» il fascino della spiaggia-sotto-casa; la stessa pratica, insospettabilmente attraente, del beach volley, abborracciata solo durante le annuali vacanze al mare d’estate.

Quel che stimolava la formazione di un’iniziale domanda «sicuramente non tanto sostenuta da poterla trasformare in business», precisa il nostro interlocutore. «D’altronde, non abbiamo mai fatto nostra l’idea di imporre un ticket di ingresso», soggiunge Del Re, ammettendo comunque «il rammarico per non aver esaltato appieno le prospettive dell’impianto». Colpa pure del microclima di casa-nostra, che sembra consegnare alla sola opzione indoor quasi tutte le attività atletiche, tanto più se legate ad un contesto estivo, da spiaggia e termocompatibile.

Nonostante analoga offerta a quella della “Meridiana” sia reperibile a Monticchio come a Contrada Cavalli. Però, in nessun campo cittadino la stagione è da cartellone. Tornei sono ospitati, ma gli appuntamenti solo essenzialmente dimostrativi, amatoriali. Carlo Del Re ricorda un ufficiale in vacanza in città, trasformatosi all’occorrenza tanti anni fa in manager  - soprattutto di entusiasmo -  riuscito a promuovere un mini campionato di beach volley tra squadrette di amici, appositamente invitati all’Aquila da ogni parte d’italia, dove risiedevano appunto parenti, conoscenti e amici-degli-amici dell’organizzatore estemporaneo. Secondo l’icastica osservazione del famoso pallavolista Ivan Zaytsev e del suo biografo Marco Pastonesi: «Il nostro campo lo esploriamo, lo sfruttiamo, ci voliamo, ci avventuriamo».

Dopo quell’appuntamento interesse a scemare sempre di più; inattesa ripresa, per contro, la scorsa estate, propiziata comprensibilmente dall’urgenza di remise-en-forme, imposta dalla segregazione pandemica. Ancora nulla, malauguratemente, quest’anno: magari per colpa del solleone, non proprio un incentivo, infatti, nemmeno per amanti aquilani di beach volley, assai poco avvezzi a dardeggianti canicole.

 Così, la struttura sta lì, non eccessivamente bisognosa di manutenzione, invero, escludendo un sostenibile tramestio periodico di sabbia almeno in superficie, prima di riattivare la struttura di viale XXV Aprile. La mettiamo allora a disposizione per il gioco di bimbi, con secchiello, paletta e formelle? e l’indispensabile specchio di mare?

«Chi vince festeggia; chi perde spiega», amavano commentare consumati allenatori di volley come Marco Bonitta e Julio Velasco. Si faccia avanti chi può smentire…



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