Il Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese vicino alle famiglie delle vittime della Marmolada

Il Soccorso Alpino e Speleologico d’Abruzzo è vicino alle famiglie delle 7 vittime e dei 13 dispersi
sulla Marmolada, e a tutti i soccorritori, i volontari e gli operatori impegnati nelle ricerche, per la loro generosità, professionalità e coraggio, come ribadito dal premier Draghi, in visita a Canazei  L’Abruzzo, terra ferita dalla forza della natura, dal terremoto di L’Aquila alle valanghe di Rigopiano e del Velino, esprime cordoglio

Oltre 300 chilometri orari. È questa la velocità raggiunta da sassi e ghiaccio che si sono distaccati all'improvviso dal ghiacciaio della Marmolada, il più esteso delle Dolomiti, e scesi verso valle. Una enorme valanga che ha travolto tutto e provocato 6 vittime, 9 feriti e circa 20 dispersi (il bilancio è ancora provvisorio). Ma cosa è successo esattamente e quali sono le cause?

L'enorme cascata di ghiaccio e roccia proviene, in gergo tecnico, dal seracco, ossia una formazione tipica di un ghiacciaio a forma di pinnacolo o torre dovuta all'apertura di crepacci. In questo caso, il seracco, si è staccato dal ghiacciaio, trasformandosi appunto in una cascata dalle caratteristiche davvero eccezionali: il fronte iniziale, composto principalmente da materiale solido (la neve era pochissima) era di circa 200 metri, con un'altezza di 60 e una profondità di 80 metri, ed è sceso con una pendenza di 45 gradi a 300 chilometri orari per 500metri circa. Secondo le prime informazioni del Soccorso Alpino, il distacco si è verificato nei pressi di Punta Rocca, lungo l'itinerario di salita della via normale per raggiungere la vetta.



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