Il 27 luglio del 1937, 85 anni fa, inaugurazione della colonia montana oggi Università di Roio

Costruita nel 1937 a dieci km dall'Aquila, la colonia, realizzata a 970 metri di altitudine, è apprezzata all'epoca della sua realizzazione come esempio di "sana e semplice costruzione... che si inserisce ottimamente nella letteratura internazionale delle colonie di montagna e fa figurare bene il nostro Paese" (Giuseppe Pagano, 1937).
Nell'organizzazione dell'edificio Ettore Rossi, già noto per la nutrita partecipazione in concorsi per ospedali (Viterbo, Modena e Bolzano), conferma la sua alta competenza di progetti sia di complesse attrezzature per la collettività.
A Rojo, Rossi progetta la colonia montana in un unico corpo di fabbrica - scelta consueta in quegli anni - nonostante il sito a disposizione fosse caratterizzato dall'estensione di vasti prati. Scrive Mario Labò nel 1941: "che il fabbricato unico prevalga nelle colonie montane, in confronto dei villaggi ... , sul mare, è prevedibile, stante la difficoltà di trovare in montagna, ed anche in collina, spazi i pianeggianti molto estesi... per un fabbricato unico si è pur deciso Ettore Rossi nella colonia di Poggio di Rojo per quanto il terreno piano non gli mancasse; essendo anzi invidiabile questa colonia per i grandi prati cintati che può offrire ai suoi ospiti".
Voluto dall’"'Ente Assistenza Gente del Mare", l'edificio è progettato per ospitare circa 500 bambini, nelle due distinte sezioni, maschile e femminile, in cui è articolato.
Ha quattro piani sollevati sul pian terreno e una forma allungata doppiamente inflessa per consentire l'esposizione più razionale anche nel periodo invernale.
Al pian terreno, oltre l'atrio, sono collocati gli uffici, le sale da pranzo dei dirigenti, i refettori e le palestre che si aprono all'esterno in due spazi perticati ... I tre piani superiori accolgono le camerate, ciascuna di 36 letti, pensate come unità autonome dotate di servizi distinti e di una camera per l'assistente.
Tra i gruppi di dormitori si trovano le sale da studio e biblioteca. Il quarto piano è una loggia continua con due piccoli ambienti chiusi, l'ambulatorio e l'infermeria. Funzionante per l'intero anno, la colonia nasce provvista di tutte le dotazioni
per una gestione autonoma e continua: cucine, lavanderia, centrale termica,
impianti di riscaldamento, di produzione per l'acqua calda e di energia elettrica, sistemati nel seminterrato.
Sul piano costruttivo la struttura portante è in cemento armato di tipo antisismico. Pregevoli, ed apprezzati, sono anche gli esiti raggiunti sul piano formale. Nella realizzazione - nota lo stesso Pagano - "l'architetto ha dato anche una buona dimostrazione di gusto moderno nell'elegante ritmo della partitura delle finestre, nel taglio del loggiato all'ultimo piano, nel morbido movimento della facciata. Questi risultati di eleganza artistica sono stati ottenuti senza ricorrere a materiali costosi o impropri. Non esistono decorazioni superflue né marmi o pietre lavorate. Ci si trova di fronte a una costruzione sana, bene ordinata, arredata con senso pratico e con materiali solidi e duraturi".
(Cristiana Marcosano Dell'Erba)
Fonte: http://storiapoliclinicomodena.blogspot.com/.../il...
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