DAGLI ANTICHI SPLENDORI DELLA CHIESAVECCHIA AGLI SCAVI ARCHEOLOGICI - FILETTO LA NOSTRA STORIA

DAGLI ANTICHI SPLENDORI DELLA CHIESAVECCHIA AGLI SCAVI ARCHEOLOGICI.

FILETTO LA NOSTRA STORIA

 - di Giovanni Altobelli -

 

Verso il lato nord dell’abitato di Filetto dell’Aquila, sette secoli fa fu eretta su una rupe rocciosa l’antica “Chiesavecchia”, fra la metà del 1300 inizio 1400, dedicata a “San Giovanni Battista”.  Costruita agli angoli laterali con grandi pietre squadrate, mentre la rimanenza dei muri costruiti con piccole dimensioni di pietre riquadrate del tardo medio-evo dell’Italia Centrale con malte povere.  Dalle trasmissioni orali tramandate nei secoli, si racconta che nella valle di Filetto sotto la “Chiesavecchia” veniva lavorata la dura pietra locale per la costruzione di chiese e abitazioni.  Già l’anno 1970 vennero rinvenute grosse ruote in pietra sovrapposte per macinare il grano.  Essa dall’alto dominava i piccoli villaggi abitativi sparsi nella zona sottostante in direzione degli insediamenti rupestri (grotte abitative e ricovero bestiame del periodo pre-romanico) come si ipotizza, aggiungo per precisare che mai sia stato fatto il test del carbonio 14 per decifrare la datazione storica degli insediamenti.   Mentre al disopra delle grotte alla distanza di 800 metri verso l’alto, fra il 1140-1193 fu costruita dai Normanni l’Abbazia Benedettina di San Crisante e Daria a quota 1402, dove attualmente si trova in buono stato di conservazione.  Essa viene visitata tutto l’anno da turisti “escursionisti e ambientalisti” appassionati della montagna.  Ma tornando alla “Chiesavecchia” possiamo dire che fin dall’origine fu il fulcro della cristianità di questa popolazione di montagna, essa venne costruita forse anche come avamposto militare.  Dalla “Chiesavecchia” salendo ancora 150 metri all’apice dell’altura del paese sorgeva già dal 1500 l’antico castello spagnolo, che fu residenza del Capitano di Ventura alla fine del 500 Alonzo Zunica e sua moglie, di fronte l’aia come ipotizzato da esperti poteva sorgere un’antica torre in legno di avvistamento.  La Chiesa Vecchia nel corso della sua storia è stata spesso rovinata, riparata dopo il 1500, fu danneggiata soprattutto dal terremoto del 1703, mentre era già stata costruita la nuova chiesa al centro del paese sempre dedicata a San Giovanni Battista, la traslazione avvenne il 27 settembre 1706. Furono spostate le pitture di Pasquale Righi del 1590, acquasantiere, confessionali, statue di santi in legno e in gesso, quattro  altari  ed altri ornamenti,   dalle varie documentazione  sembra che dal 1821 fu utilizzata alla tumulazione dei cadaveri,  ma è da supporre  che anche dall’inizio della sua costruzioni venivano  calati nelle appositi botole  i defunti, fino a quando in  Italia  con l’editto di Sant-Cloud,  voluto da Napoleone Buonaparte nel 1804 furono costruiti i cimiteri.  A Filetto la costruzione del cimitero avvenne nell’anno 1884 fuori il paese in un terreno di Angelo Facchinei, evitando per sempre la tumulazione nelle chiese.  Quindi la Chiesavecchia fu abbandonata per sempre al suo destino. Il vescovo e storico Ludovico Antinori nella sua visita pastorale a Filetto, descrive  lo stato e la consistenza della “ Chiesavecchia”   descrivendo che le misure erano della lunghezza di metri 13,80 e larghezza metri 7 mentre oggi dagli  attuali scavi risulta una lunghezza superiore di circa metri 30. La Chiesavecchia dalla fine dell’800 e tutto il 900 fu abbandonata e gli stessi cittadini inconsapevolmente prelevarono pietre per le costruzioni delle nuove case, mentre appena finita la Seconda Guerra Mondiale divenne una grande discarica di inerti e successivamente di rifiuti di ogni genere. L’anno 1953 gli alunni delle scuole elementari di Filetto vennero portati durante la primavera alla piantumazione degli alberi, mentre il vecchio parroco Don Demetrio Gianfrancesco,  fino agli anni  60 lungo la strada che porta alla Chiesavecchia faceva transitare  le processioni  dei parrocchiani durante le ricorrenze dei santi.  STORIA RECENTE.  L’anno 1992 verso la metà di marzo il Circolo Ricreativo Culturale di Filetto prese l’iniziativa di eliminare la discarica adiacente la zona della Chiesa Vecchia ripristinare anche la strada di collegamento, poiché il Comune non dava seguito alle varie richieste dei cittadini.  Successivamente sempre il Circolo acquistò un terreno adiacente migliorando la strada e un piazzale creando una palizzata.  L’anno 2.000 il muratore filettese Domenico Ciampa con l’aiuto anche di altri cittadini realizzò una piccola fontana e vennero piantumati vari alberi.  L’anno 2005 il consigliere di Filetto di Circoscrizione Alessandro Marcocci fece finanziare dalla Provincia una piccola somma per la messa in opera di panche ed altro.  Mentre il Comune dell’Aquila dopo tante pressioni fece asfaltare la strada e venne realizzata anche l’illuminazione pubblica.  Il 18 dicembre 2015, io personalmente feci richiesta al Segretariato Regionale per il Mibact per l’Abruzzo di chiedere finanziamenti e far intervenire la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici per L’Abruzzo chiedendo di intervenire per salvare quello che era rimasto dei resti dell’antica Chiesa Vecchia.  Dietro il forte interessamento e impegno sociale del filettese Giuseppe Scarsella operatore e dipendente della Soprintendenza dell’Aquila che già nel passato si era distinto e interessato per la restaurazione dei dipinti del 1590 di Pasquale Righi e della ristrutturazione della chiesa della Madonna delle Grazie nel 2013 con i finanziamenti del Consiglio dei Ministri ed altro.  Il 23/6/2022 sono stati consegnati i lavori alla ditta appaltatrice di Roma C. e R.M. Srl sotto la direzione dei lavori dell’Arch.  Antonio di Stefano e direttore operativo FT Giuseppe Scarsella sono iniziati i primi lavori di scavi archeologici.   Verso la metà del mese di luglio del 2022 il Sacerdote filettese Don Domenico Marcocci che nel passato quando era Delegato Episcopale per i Beni Culturali Ecclesiastici si era occupato con nota del 15/12/2008 anche della  “Chiesavecchia” per un recupero prima di scomparire  degli ultimi resti rimasti.  Egli ha accompagnato agli scavi Mons. Orlando Antonini il quale è studioso della materia, rilevando forse che la Chiesavecchia fosse stata costruita antecedentemente al 1400.  Concludendo questa mia cronistoria, come filettese sono orgoglioso come tanti altri di queste scavi perche ci riportano indietro nella storia, dove i nostri antenati progenitori hanno abitato nel passato.  Dal canto mio posso affermare che potrebbe diventare un circuito turistico di attrazione per il paese.

Collezione fotografica e documentazione storica di Giovanni Altobelli.

 



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