TERREMOTI E RICOSTRUZIONI - di Giovanni Altobelli

TERREMOTI E RICOSTRUZIONI

 - di Giovanni Altobelli -

Premessa.  Nel corso della storia da sempre ci sono stati terremoti che hanno distrutto e raso al suolo centinaia di città e villaggi, facendo sempre morti a secondo dell’intensità sismica. L’Italia come è noto è una zona a rischio sismico soprattutto nella dorsale appenninica. I più forti terremoti avvenuti nel nostro paese nel XX Sec. fino ai giorni nostri.  Sembra che da una stima approssimata in 120 anni ci sono stati 160.000 morti per causa di terremoti. I principali terremoti avvenuti in Italia dagli inizi del 900:  il terremoto di Reggio Calabria e Messina del 28/12/1908 che ebbe 100.000= morti ,  il terremoto di Avezzano e tutta la Marsica in provincia dell’Aquila del 13/1/1915 ebbe 30.000= morti,  il terremoto del 26/4/1917  fra l’Umbria e Toscana ebbe 45 morti, in Toscana il 7/9/1920 il terremoto ebbe 300 morti fra la Garfagnana e Lunigiana, il terremoto del 23/7/1930 in Irpinia in Campania ebbe 1430,    in Sicilia nella Valle del Belice – Gibellina – Poggioreale e Salaparuta il 15/1/1968  ci furono 230 vittime, fra il Lazio e la Toscana il 6/2/1971 il terremoto fece 30 morti, l’anno del 16/5/1976 il terremoto del Friuli fece 1000 morti,  il terremoto del 19/9/1979  nella Valnerina e Norcia in Umbria ci furono 5 morti,  l’anno del 23/11/1980 in Irpinia Campania-Basilicata ci furono 2920 morti, il 7 e 11 maggio 1984 nel Molise-Lazio e Campania ci furono 7 morti, il 13/9/1997 fra l’Umbria e Marche ci furono 11 morti, fra il Molise e Puglia il 31/10/2002 e successivo novembre ci furono 35 morti dei quali 27 bambini di una scuola, il 6/4/2009 fra L’Aquila e tutto comprensorio il terremoto fece 309 vittime e 22.000 edifici distrutti, il 20/5/2012 il terremoto fra Modena e Ferrara fece 27 morti, il 24/8/2016 il terremoto in Umbria-Lazio-Marche fece 300 morti e oltre 500 feriti. Questa è stata la situazione in linea di massima  dei terremoti avvenuti dagli inizi del 900 fino ai giorni nostri, oltre ai tanti morti è stato distrutto e rovinato il patrimonio abitativo, storico e culturale di chiese ed edifici pubblici di grande interesse, con conseguenze economiche che i vari  governi hanno dovuto affrontare nel tempo con le ricostruzioni.  Nel passato le ricostruzioni in alcuni luoghi sono state efficienti e in altri non hanno funzionato bene per inadempienze degli stessi terremotati che avevano subito i danni. Ricostruzione post-terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila e frazioni.  In questo mio racconto cerco di soffermarmi  sulla ricostruzione dell’Aquila e delle sue frazioni.  Una valanga di denaro è stata messa a disposizione per la ricostruzione, dopo qualche anno dal terremoto del 2009 si è messo in moto tutta l’organizzazione per riparare i vari danni subiti. Costituitosi i vari consorzi e aggregati, eletti i presidenti, trovate  le ditte da oltre 10 anni è partita la ricostruzione,  con tanti ingegneri, geometri e tecnici e tante ditte di mezza Italia che ancora operano nella ricostruzione.   Si sol dire: “Chi ha preso questo treno della ricostruzione, ha avuto la casa riparata e chi non la preso non ha ottenuto niente”.  O prendi i finanziamenti oggi o non li prendi più. Molti presidenti si sono adeguati ai loro compito e hanno assolto con difficoltà il lavoro nelle varie ricerche catastali con gli ingegneri e geometri. Molte ditte hanno funzionato bene nella ricostruzione, ma altre sono state più carenti e non controllate. Un’organizzazione quasi perfetta sarebbe stata se da parte del governo ci fossero stati più controlli, nominare delle apposite commissioni composta da: “Ministero Lavori pubblici – Ministero degli Interni  e Ministero delle Finanze coordinate dalla Guardia di Finanza.  La ricostruzione post-terremoto non ha funzionato come doveva essere, basta ricordare appena successo il terremoto quando gli sfollati sono stati ospitati nella costa adriatica in alberghi con gente con un alto reddito, quando il governo doveva prelevare nel loro stipendio e nelle loro pensioni i soldi per pagare le spese, è stato un governo “Scialacquone  non guardando a spese continuando ad aumentare il deficit nazionale.  Quanti agglomerati specialmente nei paesi dovevano interamente essere demoliti ed arrivare a giusti compromessi.  Come fa un governo così distratto a ricostruire case, stabili, stalle, cantine, pagliai nei vari paesi, quando fin  dal 1992 che è stata istituita la tasse dell’ICI non è stata mai pagata.  La ricostruzione doveva essere fatta con la partecipazione del 50% da parte del proprietari e 50% da parte dello stato e non fare tutto erba un fascio come si sol dire, quando alcuni proprietari hanno due tre case e pretendono sempre di più, non sono stati fatti mai i dovuti controlli. Proprietari che non hanno accatastato o non hanno volturato  immobili risultano a persone nate alla fine dell’800 quando ancora non veniva fatto l’impianto catastale.  Quanti errori sono stati fatti da geometri o ingegneri che dovevano rilevare pertinenze costruite come scali, manufatti vari costruiti su strade, spazi  demaniali gestiti dai comuni,  senza riferire allo stesso Comune come stavano veramente le cose.. Progettisti che non hanno fatto rispettare i vari vincoli storici e ambientali di antiche angolazioni in pietra ed altro,  oggi ricoperte con malte cementizie a disprezzo di come erano originariamente. Il Busines della ricostruzione è stato il vero affare per le ditte,  a queste condizioni ne uscirà un governo con tanti debiti, mentre doveva cercare di controllare tutto,  ma per soddisfare quella parte di cittadini corrotti ed  insaziabili che vogliono sempre di più, i quali non solo non vogliono pagare le tasse ma non vogliono neanche la riforma del catasto, soprattutto quei ricchi  che non vogliono essere scoperti per non pagare le tasse. A lungo vengono inviati da parte dell’Ufficio dell’Entrate (Catasto) elicotteri per la rilevazioni di immobili non accatastati, ma nella sovrapposizione dove si trova l’immobile il terreno risulta a nomi e cognomi di 100 anni fa, difficile  rintracciare il legittimo proprietario, l’accertamento  catastale dovrebbe essere fatto da tecnici con le forze dell’ordine, quando necessario mettere anche i sigilli se si vuole giustizia. Da privati cittadini sono state costruite oltre 5.000  casette che oggi vorrebbero la sanatoria, pur possedendo più di una casa, a volte creando un vero scempio ambientale.  Ritornando alla ricostruzione, se stanno per finire i soldi  non si può più andare avanti ma di chi sono le colpe?  Ma degli immobili ricostruiti se nessuno si vuole accatastare le proprietà sommerse dopo essere state riparate chi si prenderà  l’onere di pagare le tasse? Dovrebbero essere sigillate e trasferite  ai Comuni o Regione per venderle ad altri almeno ad un Euro.  Il governo stesso è l’artefice di creare casini e corruzione e  sono sempre i più deboli a pagarne le pene. I paesi e le città rimarranno nell’immediato futuro vuoti, senza popolazione, rimarranno agglomerati di case ricostruite senza abitanti, i barbari del terzo millennio non verranno più.

Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.



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