FILETTO, STRADE UTILI, INUTILIZZATE PER ABBANDONO

STRADE UTILI,  INUTILIZZATE PER ABBANDONO.

(Strada Macerina-Ranna e Via dei Pennesi).

Filetto: La nostra Storia.

- di Giovanni Altobelli -

Premessa.  Per non cancellare la memoria storica, voglio raccontare di  due piccole strade di Filetto dell’Aquila nell’immediata periferia del paese importanti nell’800 oggi inutilizzate e abbandonate. STRADA: “MACERINA-RANNA”.  Salendo da Camarda lungo la Str.Prov.103, prima dell’ingresso del paese sul lato sinistro in salita, scende a valle una stradina di campagna denominata dagli antichi filettesi  “Macerina-Ranna”,  significato di questo nome, si riferisce ad un insieme di mucchi di sassi e pietre ricavate dal dissodamento e dalla bonifica dei terreni limitrofi. Tale strada molto frequentata nel passato con asini, muli e vacche, pecore al pascolo e lavori dei campi,  taglio di legna e coltivazioni varie nella zona sottostante il paese denominata anche  “Fiettaninque”.  Questa stradina,  nell’impianto catastale del 1934 riportata al Foglio 72 Comune Censuario di Camarda, all’inizio ha una larghezza di circa metri 2,80 ma scendendo a metri 50 in verticale si ristringe fino a metri 2, poi si riallarga fino a metri 3 ad arrivare a una lunghezza di metri 800 fino a Fonte la Spogna, mentre nel passato detta stradina arrivava a Valle – Accettone.  Visto che la suddetta strada era stata sempre utilizzata dalla popolazione fino al 1998, poi abbandonata per piccole ostruzioni all’inizio di essa.  L’anno 1999 su sollecitazioni dei cittadini di Filetto, il Circolo Ricreativo Culturale  prese l’iniziativa e dopo aver  ottenuto le varie autorizzazioni:  “Comune, Forestale, Regione e Beni Ambientali),   decise a proprie spese di farla ripulire ed effettuare piccoli allargamenti fino a Fonte la Spogna, dopo aver ottenuto un’ampia sottoscrizione dei legittimi proprietari.  Con una piccola spesa di lire 160.000, nei primi  di novembre del 1999, il ruspista filettese Italo Marcocci,  dopo la concessione della ruspa da parte della ditta De Santis di Avezzano  preposta alla realizzazione del nuovo impianto idrico,  in due giorni ripulì e sistemò detta strada “Macerina-Ranna-Fonte la Spogna”.  Venne fatto un buon lavoro, quando dopo pochi giorni tornarono da Roma i vecchi proprietari, reclamando il passaggio della strada  sui propri terreni. Da allora venne preclusa e bloccata quasi all’inizio senza una giusta motivazione,  venne informata la Ripartizione Ambiente del Comune, il Presidente di Circoscrizione e non ci fu niente da fare e rimase bloccata per sempre.  La strada come era stata migliorata, poteva ancora servire a qualcosa, tornare  transitabile come fu nel passato, ma l’indifferenza e l’omertà di tanti cittadini di Filetto prevalse per sempre verso coloro che si erano interessati al miglioramento e verso quella parte sensibile di cittadini che la ritenevano utile.  Ma c’è stata sempre una resistenza di coloro che non volevano strade transitabili vicino le proprie proprietà e abitazioni, offendendo quel passato antico dove intere generazione avevano transitato con tanta miseria e tanta amore di quel tempo passato. LA STRADA: “VIA DEI PENNESI”.  Venendo dalla Str.Prov.103 vicino il cimitero si innesta in una piccola salita la strada denominata “Via Cannavinole” per 100 metri asfaltata e semi-urbanizzata che prosegue verso la campagna,  ma ancora a metri 150 in  uno slargo di oltre 500 mq si divide  verso sinistra  l’antica stradina denominata “Via dei Pennesi” per una lunghezza di metri 150 e una larghezza di oltre 3 metri fino a innestarsi con la strada comunale “Filetto-Piano di Fugno”.  Facendo una breve storia questa strada mulattiera nell’800 fino al 1920 venne dagli antichi filettesi denominata la Via dei Pennesi,  in quando alcuni lavoratori di Penne in provincia di Pescara venivano a prestare l’opera di mietitura nei campi a importanti e facoltose famiglie filettesi e vendevano anche olio delle loro parti.  Bisogna ricordare che da sempre lungo il fianco della strada esistono varie pertinenza di proprietà comunale occupate da privati cittadini. Questa stradina abbandonata da molto tempo nel 1990 gli allora consiglieri di Circoscrizione: (Giovanni Altobelli, Luciano Cialone e Mario Gambacurta)  presero le firme ad alcuni confinanti per la ripulitura con ruspa meccanica,  ma non si potette procedere per opposizione di alcuni confinanti.  L’anno 2001, il Circolo Ricreativo Culturale di Filetto, chiese nuove autorizzazioni agli enti preposti, il  Comune era disposto ad effettuare i lavori, ma furono bloccati da confinanti della zona, quindi rimase abbandonata a se stessa con nell’indifferenza della maggior parte dei cittadini di Filetto.  Visto che l’Amministrazione del Comune e  gli amministratori  locali,  hanno vietato il transito nel centro urbano degli animali  diretti in montagna in alpeggio,  sarebbe opportuno creare le condizioni e riaprire detta strada, anche perché  il vecchio Piano Regolatore programmò nel 1978 una strada larga 6 metri.  Conclusioni.  Ho voluto raccontare questa breve storia di due  strade inutilizzate e abbandonate a Filetto che possono essere ripulite riaperte e allargate subito con la volontà dei cittadini e della amministrazione separata.  Non bisogna far precludere un libero transito, non bisogna essere attaccati ad un piccolo fazzoletto di terra,  non bisogna aver paura della presunta polvere che si creerebbe, non bisogna aver paura se nelle  vicinanze  transitano  cittadini del mondo,  non bisogna prevaricare le istituzioni che rappresentano le leggi  per diritti di passaggi.  Bisogna essere persone civili e non erigere muri, bisogna cedere anche un pezzettino della propria terra per migliorare una strada, l’egoismo e l’opportunismo è il peggiore danno di una società civile e progredita.

           Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.



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