IL FORO NEL TESCHIO DI CELESTINO V E IL DIPINTO DEL GUERCINO - Curiosità e misteri

IL FORO NEL TESCHIO DI CELESTINO V E IL DIPINTO DEL GUERCINO

Curiosità e misteri che attendono ancora di essere rivelati.

 

- di Camillo Berardi -

 

Il misterioso foro rettangolare presente nella regione frontale sinistra del teschio di Celestino V privo di mandibola, ha dato origine a tante leggende ma la Ricognizione Canonica delle spoglie del Santo, effettuata nel 2013, ha confermato che il buco dalla geometria rettangolare è stato praticato successivamente alla sua morte.

Relativamente al foro sul teschio, alcuni hanno voluto raccontare che nella tradizione dei re Merovingi, quando moriva un regnante, gli veniva praticato un foro nel cranio affinché l’anima potesse uscire liberamente senza restare imprigionata nel corpo, ma questo non è il caso di Celestino V.

Al di là di tante ipotesi e divagazioni prive di supporti storici e scientifici, ha destato sorpresa il celebre dipinto realizzato nel 1618 dal pittore Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, che ha il misterioso titolo “Et in Arcadia ego” che significa “Anche io in Arcadia”. Una porzione del quadro raffigura un teschio appoggiato sul rudere di un sepolcro e il cranio mostra un foro apparente, nella stessa posizione del foro reale presente nel cranio di Celestino V. Questo buco apparente è un’illusione ottica, infatti, guardandolo con attenzione, si nota che trattasi di una mosca posata sulla regione frontale del teschio. Nel dipinto vengono raffigurati alcuni vermi, un topo, una mosca e altri animaletti che rosicchiano le ossa del teschio in decomposizione e il titolo del quadro, “Et in Arcadia ego”, è inciso sul frammento della tomba su cui è appoggiato il teschio.

Il dipinto del Guercino, il titolo del quadro e il foro nel cranio di Celestino V, sono avvolti da misteri profondi che attendono ancora di essere rivelati, alimentando la nascita di leggende e la curiosità collettiva.

 



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