Il Giro d'Italia torna sul Gran Sasso

- di Federica Farda -

 

E sono cinque: venerdì 12 maggio il Giro d’Italia farà cinquina con gli arrivi di fronte all’albergo in cui venne recluso Mussolini, lì dove inizia o termina la 17 bis. Sarà la settima tappa, la più lunga dell’edizione 2023 a pari merito con la Camaiore – Tortona che si disputerà dopo cinque giorni, 218 chilometri. Maurizio Formichetti, il referente dell’Abruzzo Rcs Gazzetta dello Sport, ha disegnato un tracciato per i corridori lungo tre regioni per la quinta di Campo Imperatore in 106 edizioni: la corsa, infatti, il prossimo 12 maggio partirà da Capua.
La Rosa e il Gran Sasso e la Rosa, una storia iniziata nel 1971, fino ad allora come ha dichiarato Vittorio Adorni <i girini non li facevano salire sin la sopra> e proseguita, poi nel 1989, 1999 e 2018. Quattro arrivi diversi con nessuna maglia rosa indossata fino al traguardo finale.
La 54.ma edizione, che partì da Lecce con una cronometro a squadre in cui per la prima ed unica volta un intero team conquistò la maglia rosa, fece da apripista. Era la Salvarani di Gimondi e Motta, i favoriti di quel Giro orfano di Merckx. Ma con Felice Gimondi uscito già di classifica e Gianni Motta penalizzato per doping, sul Gran Sasso vinse lo spagnolo Lopez Carrill con maglia a Ugo Colombo. Quel martedì 25 maggio, quinto giorno di corsa e secondo dei tre abruzzesi, tutti nell’aquilano se non un breve passaggio proprio in quella frazione nel pescarese con Popoli e Bussi, i ciclisti da Pescasseroli affrontarono a Ovindoli il Gran premio della montagna poi Secinaro, Vittorito e Capestrano. Da qui l’ascesa fino ai 1210 metri di Calascio, Gpm, e su ancora a Castel del Monte a Capo di Monte Serre, altro Gpm a quasi 1700 metri, prima del traguardo dopo 198 chilometri.
Diciotto anni dopo nuovo arrivo e successo straniero. Il 28 maggio 1989 vinse il danese John Carlsen, un passista in fuga da 74 chilometri e l’olandese Erik Breukink fu maglia rosai. Era l’ottava tappa della 72.ma edizione partita da Taormina e caratterizzata da nessun giorno di riposo. Roma – Gran Sasso d’Italia, 179 chilometri che ricalcava il percorso classico non autostradale: la Salaria e la Statale 17, con il Gpm a Sella di Corno 1005 metri.
Il 22 maggio 1989 la prima e unica vittoria di un italiano: un Pirata dell’Adriatico a domare il Gran Sasso e condizioni atmosferiche epiche. L’ottava tappa dell’82.mo, partito dalla Sicilia, prese il via da Pescara sotto un nubifragio e all’arrivo, dopo 253 km e i Gpm di Valico Olmo di Bobbi (1235 metri) e Ovindoli (1379 metri), i corridori trovarono 3 gradi, nebbia che impedì all’elicottero di levarsi in volo e muri di neve negli ultimi tornanti. Condizioni che non scoraggiarono, a 2 chilometri dal traguardo, Marco Pantani e Ivan Gotti ad attaccare seguito dal successivo scatto del solo ciclista di Cesenatico, re del Gran Sasso incoronato dalla cupola dell’Osservatorio. Una corona che non riuscì a portare a Milano, poiché fermato da ematocrito elevato ma dal 2015, la salita Fonte Cerreto - Campo Imperatore, 26 chilometri percorsi in 53’ e 50’’alla media di 29km/h, è sua per sempre.
L’ultima Rosa nel 2018: l’asfalto tuttora reca i segni del tifo. Era quello il Giro della cristianità con partenza da Gerusalemme e arrivo a Roma. La nona tappa omaggiò la terra di Celestino con traguardo sul Gran Sasso. La Pesco Sannita – Gran Sasso, anzi Campo Imperatore come per la prima volta venne indicato ufficialmente l’arrivo, dopo 225 chilometri. Nel finale ci fu il ritorno dei dodici chilometri e di una quindicina di tornanti della provinciale 98 che dai 400 metri di altitudine della piana di Ofena conduce ai 1200 metri dell’abitato di Calascio con il secondo Gpm della giornata e poi i sette chilometri di salita per il lago di Racollo, sdoganati per la prima volta. Ancora un po’ di respiro prima che i sogni di Fausto Masnada, vincitore dei due Gpm precedenti e in fuga con altri dal secondo chilometro, si sgretolarono sotto gli scatti finali di Giulio Ciccone e Domenico Pozzovivo, anche se a trionfare fu la già maglia rosa Simon Yates



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