Centrodestra, primarie cancellate

(Da Il Centro) - Prima lo scontro, dentro e fuori il partito, per la conquista delle primarie. Poi, ieri, la cancellazione ufficiale dell’appuntamento che avrebbe dovuto tenersi il 18 marzo. Il tutto condito da polemiche roventi e accuse di «farsa» ai vertici del Pdl.
 Tutto cancellato nell’arco di 24 ore. Un pasticcio, iniziato con il fragoroso dietrofront di Enzo Lombardi e finito con la rottura, altrettanto clamorosa, con La Destra di Luigi D’Eramo, a cui invano il Pdl ha chiesto di ritirarsi dalla competizione e di appoggiare la «candidatura civica» dell’architetto Pierluigi Properzi. Una proposta «irricevibile» per D’Eramo che in serata ha attaccato pesantemente il Pdl e lo stesso Properzi «per aver orchestrato una truffa ai danni della città». Quindi l’annuncio di voler comunque partecipare alla corsa per la poltrona di sindaco.
 Oggi il caso delle primarie, fissate e archiviate nell’arco di poche ore, arriverà sul tavolo del segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. E da Roma potrebbero arrivare, così come avvenne 5 anni fa, indicazioni indigeste al Pdl aquilano deciso a puntare su Properzi che potrebbe avere anche l’appoggio di Fli e dei Liberalsocialisti.
 Una giornata convulsa, iniziata con la convocazione, da parte del Pdl, di una conferenza stampa e con lo spostamento alle 17 del termine per la presentazione delle candidature alle primarie. Un rinvio attribuito dall’ex coordinatore del Pdl, Gianfranco Giuliante, e dal neo segretario Alfonso Magliocco, alla necessità di riflettere sul nuovo scenario aperto dall’addio di Lombardi, unico candidato che poteva fregiarsi del simbolo Pdl, e dal possibile sostegno di Fli al candidato “civico” Properzi. «Elementi nuovi» ha detto Giuliante «sui quali ragionare, soprattutto con D’Eramo, per trovare una soluzione condivisa». Ovvero, il modo indolore per chiudere il capitolo primarie. Ma D’Eramo di ritirare la sua candidatura non ne ha voluto proprio sapere. Anzi, alle 17.30, in una conferenza stampa convocata “al volo”, ha annunciato di essere rimasto da solo in corsa. E giù battute al vetriolo nei confronti di Properzi: «Un caso di schizofrenia, visto che lunedì ha presentato la candidatura alle primarie. L’Aquila non può permettersi candidati che in spregio al rispetto della città e dei cittadini in poche ore cambiano idea così». In quanto alle primarie saltate, D’Eramo ha definito il caso «la più grande truffa mai commessa ai danni della città. Chiedo scusa io per conto di chi non lo farà e invece dovrebbe. Ora ci riteniamo liberi da ogni impegno con persone che non sono coerenti con le decisioni che hanno assunto». D’Eramo ha lasciato poi intendere che la sua candidatura a sindaco ci sarà, anche se «sarà necessario sentire il segretario nazionale Francesco Storace». Quindi la stoccata finale: «I potentati si sono ritirati, perché contro di me il professore avrebbe perso».
 L’ira di D’Eramo e, a seguire, le spiegazioni di Magliocco che ha ripetuto ciò che Giuliante aveva già detto in mattinata. «Le primarie del centrodestra - richieste a gran voce per ristabilire il principio dell’autodeterminazione nella scelta del candidato sindaco - sono diventate un’opportunità mancata. Ciò a causa di una serie di situazioni politiche che nelle ultime 24 ore hanno determinato prima il ritiro di Lombardi, quindi la rinuncia di Properzi, negativamente sorpreso da attacchi fuori luogo ai quali ha opposto una nuova ipotesi di percorso volta a superare questo clima e riaggregare il centrodestra». Una nota chiusa con l’annuncio di una riunione (per oggi) del coordinamento provinciale del partito.
 Properzi, dal canto suo, ha confermato che la sua candidatura a sindaco non è in discussione. C’è, però, da capire se potrà contare davvero sul sostegno di Fli che dovrà “costringere” al ritiro il suo Enrico Verini, sceso da tempo in campo.
 Intanto, il comitato civico L’Aquila città unita, che sostiene Giorgio De Matteis, ha definito uno «psicodramma le primarie del Pdl». «La dirigenza locale» ha detto il portavoce Giovanni Farello «si è imbucata in un tunnel senza uscita e comunque vadano le cose l’immagine di un Pdl diviso, per non dire spappolato, si è plasticamente imposta agli aquilani. Primarie invocate come salvifiche alla fine non si faranno per evitare l’affermazione di D’Eramo; personaggi storici come Lombardi sbattono la porta; pezzi interi del Pdl sono migrati verso De Matteis. Un vicolo cieco dal quale per Giuliante è impossibile uscire. Rinunciare alle primarie per mancanza di candidati, quando si è fatto di tutto per averle solo per ostacolare De Matteis, è un clamoroso autogol».



 



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