Luigi Faccia: La volontà popolare del Gran Sasso è arrivata al Ministero

Nel Forum di discussione dedicato al futuro del Gran Sasso aquilano: Save Gran Sasso, traspare tutta la soddisfazione del consigliere comunale Luigi Faccia, Delegato alle politiche della Montagna:
 


“Finalmente ci siamo! L'azione partita nel 2015 viene portata sui giusti tavoli di discussione. Adesso possiamo esporre le legittime ragioni degli abitanti delle Aree Interne del Gran Sasso e del nostro Abruzzo. Ringrazio, a nome di Savegransasso, tutti quanti hanno creduto in noi e nel nostro territorio. SONO......SIAMO EMOZIONATISSIMI! Grazie Guido Quintino Liris, grazie Etel Sigismondi, nostri portavoce nel depositare le istanze delle Aree Interne al Sottosegretario all'Ambiente. Adesso, tutti insieme, andiamo a difendere l’ambiente con l’uomo dentro”.


Abbiamo incontrato Luigi Faccia a Fonte cerreto e ci ha rilasciato alcune dichiarazioni:



Sulla reazione del mondo ambientalista che paragona il caso della riperimetrazione del parco regionale Velino - Sirente con quello, per la prima volta arrivato in Ministero, del Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga, anche Fausto Tatone dice la sua:

“Ebbene la prima , cioè quella del Velino Sirente , eseguita con un provvedimento regionale, è stata contestata dalla Corte Costituzionale centrale con la seguente motivazione : la regione può riperimetrare ma solo dopo aver proceduto ad UN’AZIONE QUALIFICATA DI PARTECIPAZIONE DI TUTTI GLI STAKEHOLDER (popolazione, agricoltori, allevatori, enti, Comunita Montana e bla bla bla) . Benissimo , un parere ragionevole. Un’interpretazione precisa e puntuale dell’art 2 comma 3 della cd direttiva habitat:
LE MISURE ADOTTATE A NORMA DELLA PRESENTE DIRETTIVA TENGONO CONTO DELLE ESIGENZE ECONOMICHE, SOCIALI E CULTURALI, NONCHÈ DELLE PARTICOLARITÀ REGIONALI E LOCALI.
La stessa norma alla quale si è appellato savegransasso con la celebre, prima e unica a tutt’oggi, petizione che portò alla raccolta di 11.000 vere firme, non fatte online ma su veri banchetti con tanto di esibizione del documento di riconoscimento e dell’avallo di un pubblico ufficiale. Infatti, e questo ve lo raccontiamo da 7 anni, quando vennero istituite le zone inerenti la rete di Natura 2000 (sic e Zps) NON CI FU AFFATTO UNA PARTECIPAZIONE QUALIFICATA degli stakeholder ma una sorta di passaparola tra esperti del settore trascritta successivamente in una “NOTA” DI CUI SI SONO PERSE LE TRACCE ma misteriosamente risultante agli atti del Ministero attraverso la quale si mise il 36,4% del territorio regionale , equivalente a quasi il 60% delle aree interne sotto PROTEZIONE TOTALE . Non un semplice Parco Nazionale come tutti immaginavamo ma molto molto di più. Praticamente un Jurassic Park. Quindi i famosi ambientaloidi stanno contraddicendo se stessi o per dirla in maniera molto semplice CI STANNO DANDO RAGIONE.
Proprio perché sanno di mentire e che prima o poi la verità verrà a galla hanno aggiunto alle solite minacce di cattivo gusto anche un ricatto: portare in Europa gli abusi fatti in questi anni.
MA QUALI? Forse quelli fatti sulla costa? Perché qui nelle aree interne non siamo riusciti a costruire neanche un rifugio per le pecore a causa di quella insensata e Dittatoriale decisione.
Noi nel Parco ci viviamo bene e vogliamo continuarci a vivere, proteggere la Natura ma proteggere anche noi stessi e il futuro dei nostri eredi non solo quello delle piante e degli animali”.


 



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