Guida alpina cade in un crepaccio e muore

La montagna l’ha chiamato a sé, impietosa. Quella montagna che lui amava in maniera sconfinata. Maurizio Cornelio, 44 anni di Celano, esperta guida alpina, è precipitato in un crepaccio per almeno un centinaio di metri ed è morto.
 Maurizio Cornelio è salito dal bivio di Santo Iona, dopo aver lasciato l’auto poco distante, ed è partito in direzione della vetta della Serra. Per cause in corso di accertamento è precipitato sul versante nord, quello che si affaccia su Ovindoli. Forse voleva ispezionare l’area prima di tracciare un percorso, anche perché con la tecnica utilizzata per salire non poteva scendere su quel versante. A lanciare l’allarme, intorno alle 15, è stata la moglie Sabrina, che non lo vedeva tornare a casa, insospettita anche dal cellulare che squillava a vuoto. A quel punto si è messa in moto la macchina dei soccorsi: gli amici hanno fornito indicazioni su dove potesse trovarsi. Il recupero è stato portato a termine dagli uomini del Soccorso alpino di Avezzano. L’elisoccorso del 118 ha individuato la zona mentre il tecnico del Soccorso alpino ha eseguito le procedure di recupero.
 Il corpo di Cornelio è stato trasportato allo stadio comunale Piccone dove l’attendevano i compagni di scalata, gli amici, le autorità. Maurizio era l’autista del presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, che quando lo ha saputo si è precipitato allo stadio, devastato dalla notizia. A Maurizio era legato da una profonda amicizia. Sul posto, tra gli altri, anche il presidente del consiglio provinciale, Filippo Santilli, la vice presidente di giunta Antonella Di Nino, la consigliera Felicia Mazzocchi, i consiglieri comunali Ezio Ciciotti e Domenicantonio Rosati, il capitano dei carabinieri, Michele Borrelli, e il maresciallo Pietro Finanza. Il corpo è stato trasportato all’obitorio, a disposizione dei magistrati. Maurizio, che lascia due figlie piccole, aveva avuto un passato importante anche nel ciclismo, soprattutto a livello giovanile con il conseguimento di importanti risultati a livello nazionale. Era tifoso del Milan. Senza limiti il suo amore per il Cai, che aveva contribuito a fondare a Celano, e per la natura. Le montagne erano il suo punto di riferimento, le conosceva come le sue tasche e in moltissime occasioni aveva guidato escursioni sul Velino, sulla Serra e sui monti del Parco nazionale. Appassionato di fotografia non mancava di riportare immagini significative della flora e della fauna presenti nella lussureggiante natura abruzzese. Memorabile il video, cliccatissimo su www.ilcentro.it, in cui è riuscito a riprendere le peripezie di un cinghiale. Video di cui era orgogliosissimo. Ha inviato foto della nevicata che solo la sensibilità di chi è innamorato delle meraviglie della natura può “rubare”. Natura splendida e spietata che ieri si è portata via uno dei suoi figli più rispettosi.
 



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