Salvaguardare i Cippi della Roma Imperiale della Villa Comunale di Paganica

Salvaguardare i Cippi della Roma Imperiale della Villa di Paganica

 

- di Raffaele Alloggia -

 

 

Al bordo della strada, sui lati del cancello d’ingresso laterale della Villa Comunale di Paganica  in Via del Rio, sono posti due antichi cippi in bassorilievo della Roma Imperiale, uno è il “Cippo Curtiliano” (I sec. d. c.) dedicato a Caio Curtilio Faustino, della Tribù Quirina, Cavaliere della Prima Corte Pretoriana e l’altro è il Cippo di “Festus”, (I sec. d. c.)  il quale rappresenta una scena di vita contadina, dedicato al Console Tito Cesio Frontone,  appartenente ad una ricca famiglia terriera.

Via del Rio, fino ai primi anni 70 del secolo scorso, era una stradina che consentiva il traffico ai carri agricoli e costeggiava il canale d’acqua detto della “Cona”, (lungo il quale le donne lavavano i “panni”), che dalla sorgente di S. Giuseppe in prossimità di località “Fontanelle”, attraversava da ovest ad est il paese, in direzione San Gregorio.

Il canale lambiva le abitazioni del centro storico alla base del paese e aveva due compiti importanti; il primo, l’irrigazione dei terreni siti nella parte alta della pianura e il secondo, non meno importante, serviva da sbarramento alle acque piovane in particolare ai temporali estivi che venivano sia dalle strade cittadine che dalle colline sovrastanti il paese, trasportando l’acqua e i detriti lontano in aperta campagna, salvaguardando le abitazioni.

Negli stessi anni, in concomitanza dei lavori per il traforo del Gran Sasso, come noto, per diverse sorgenti del nostro territorio, si abbassò il livello delle falde acquifere tra le quali anche quella in oggetto di S. Giuseppe.

Così a seguito della possente urbanizzazione di quel periodo, il canale della Cona, che lo ricordiamo a cielo aperto e che annualmente veniva ripulito dai detriti, fu coperto per tutto il tratto abitato, oltre due chilometri, lungo il quale furono installate numerose caditoie che ancora oggi continuano a raccogliere acqua piovana, detriti, cicche di sigarette cartacce e comunque tutto ciò che le aperture delle grandi caditoie lasciano passare, depositandosi nel canale, il quale essendo pressoché pianeggiante, rischia di esaurire anche questa sua remota  e importante funzione.

Via del Rio, oggi è una strada molto trafficata, poiché  ci sono insediamenti di molti servizi come le Poste, la Banca, la Farmacia, l’Asilo, la Scuola Elementare, attività commerciali e la Villa stessa frequentata da molti cittadini.

Motivo questo per cui credo che i due Cippi debbano essere “salvaguardati” dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, in quanto lo smog, gli agenti atmosferici, il sale per il gelo durante il periodo invernale, i licheni e il muschio stanno vistosamente deteriorando i bassorilievi.

 

Abbiamo il dovere di tramandare alle future generazioni, tutto ciò che racconta l’arcaica storia del nostro territorio, così come l’hanno fatto i nostri avi!       

 



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