Incontro con Luciano Lucente e i colori della bellezza

- di Fulgenzio Ciccozzi -

 


Luciano Lucente, classe 36, nel corso degli anni è divenuto uno dei personaggi più conosciuti della città. Scambiando quattro chiacchiere con lui si ha subito l’impressione dello spessore dell’uomo che si traduce in un arricchimento culturale per l’interlocutore e se ne esce con la consapevolezza che dietro l’artista si nasconde una animo sensibile attento a tutte le tematiche sociali. Nel corso degli anni, la sua creatività pittorica ha fatto di lui uno degli artisti più validi del capoluogo abruzzese. Non c’è un locale, un ufficio, un’abitazione, a L’Aquila, in cui non sono esposte le riproduzioni in ceramica o in tela degli scorci aquilani che riportano il suo nome. Nonostante la recente perdita della moglie, Luciano mi accoglie con un sorriso pacato che dimostra essere una delle peculiarità che lo contraddistinguono. Lo incontro davanti alla sua abitazione, nella zona di Santanza. Appena salutati mi dice subito: “Ciccò hai visto la mia mostra esposta nell’ufficio postale in viale Corrado IV, nella zona della “Rotonda”?”  Lo rassicuro rispondendogli che andrò a vederla (trattasi di una sua personale interpretazione dei personaggi disneyani)! Dopotutto ci siamo conosciuti proprio in un’occasione simile, a Piazza Chiarino,  ormai qualche decennio fa! Scendiamo le scale del condominio e imbocchiamo un corridoio illuminato da una flebile luce che ci introduce in un piccolo scantinato adattato a bottega. Il colore giallognolo del lume che si riflette nella stanza è sovrastato da una moltitudine di colori  in cui predomina il blu. La fantasia ha certo trovato casa nell’animo dell’artista. Lucente ha senz’altro un modo di vedere il mondo del tutto personale che traduce in splendidi dipinti i quali, nel corso degli anni, hanno subito un’evoluzione: i coloriti scorci urbani e di campagna hanno lasciato spazio a paesaggi in cui fanno capolino variopinte figure oniriche dalle sembianze umane. La produzione  pittorica di questo periodo non poteva che avere come sfondo la guerra in corso nell’est Europa. Le immagini hanno una predominanza cromatica in cui emerge il colore blu, in questo caso accompagnato dal giallo il cui binomio simboleggia i colori dell’Ucraina. Gente che fugge, prigionieri, morti, madri che proteggono i loro figli, cittadini che difendono la propria terra, tutto rimanda agli  orrori di questo conflitto. Tra i tanti dipinti, il mio sguardo si posa istintivamente su uno in particolare che io ho immediatamente accostato al famoso quadro di Pablo Picasso “Guernica” che l’artista spagnolo dipinse come manifesto contro la guerra, in quel caso quella civile spagnola combattuta nella seconda metà degli anni ’30. L’accostamento può sembrare azzardato ma il grido di dolore e la forza di denuncia contro la violenza è la stessa. La cura per la guerra è la bellezza, in tutti suoi aspetti, e Luciano Lucente, con il suo lavoro, ne dà una sua personale lettura e un pregevole nonché benefico contributo.

 



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