Migliaia di persone hanno partecipato alla 67esima edizione della processione del Cristo Morto

Migliaia di persone hanno partecipato alla 67esima edizione della processione del Cristo Morto a L’Aquila, un appuntamento molto atteso e partecipato, per la prima volta senza alcuna restrizione dopo la pandemia.

 


Il corteo ha visto la partecipazione delle Confraternite e delle Associazioni, che hanno portato i simulacri, il Coro del Venerdì Santo che ha intonato il Misere di Selecchy, il clero e è stato chiuso dall’arcivescovo metropolita cardinale Giuseppe Petrocchi.

La Polizia di Stato ha effettuato la scorta d’onore al Cristo morto. Dall’uscita principale della basilica di San Bernardino, nella piazza omonima, la processione si è snodata in via San Bernardino – corso Vittorio Emanuele (lato Portici) - piazza Duomo (lato chiesa Santa Maria del Suffragio) – via Arcivescovado – piazza della Repubblica – via Cesare Battisti – corso Federico II – piazza Duomo – corso Vittorio Emanuele – via San Bernardino – basilica di San Bernardino.
LA PROCESSIONE DEL VENERDI' SANTO ALL'AQUILA note storiche di Paolo Giuliani
La notizia storica più antica sulla Processione del Venerdì Santo all'Aquila risale al 1505. Nel repertorio degli atti notarili del notaio Ippolito Balneo è presente l'istrumento del 8 settembre 1505 nel quale è descritto come doveva essere realizzato un simulacro, commissionato dalla Confraternita di S.Leonardo, con sette figure: Cristo Morto denudato e avvolto in lenzuolo, Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea che lo sostengono l'uno dal capo e l'altro dai piedi, la Vergine, S.Giovanni, la Maddalena (Maria di Magdala ndr) e l'altra Maria (Maria di Cleofa madre di Giacomo e Iones ndr). La conferma che questo simulacro venisse portato in processione il Venerdì Santo è contenuta nel manoscritto di Emidio Mariani "Memorie storiche della città dell'Aquila" , conservato nella Biblioteca Provinciale dell'Aquila.
Dal Libro degli Editti dei Vescovi aquilani rileviamo che il Vescovo Giuseppe de Rubeis con editto del 1 aprile 1601 ordinava a tutte le Confraternite cittadine di ritrovarsi in Cattedrale all'ora stabilita, con le insegne proprie, i misteri e luminarie per partecipare alla processione del Venerdì Santo. Un altro editto emanato il 10 aprile 1754 dal Vescovo Ludovico Sabatini d'Anfora ordinava alle Confraternite di ritrovarsi in Cattedrale per le ore 24,00 , corrispondenti alle attuali ore 19,00, affinché la processione potesse uscire non più tardi ad un ora di notte, le ore 20,00 attuali. Si stabiliva altresì anche l'ordine che le Confraternite dovevano osservare ed il mistero che ciascuna di esse doveva portare. Dai manoscritti del citato Mariani si conosce anche l'itinerario della processione. "da S.Massimo a S.Agostino per la strada dritta ovvero il Corso, da Piazza Palazzo a S.Pietro di Coppito, a S. Domenico calando in basso da S.Pietro di Sassa, a S.Chiara Povera,S.Caterina Martire e a S.Massimo". Sempre il Mariani ci informa che la processione "che si faceva con gran pompa il Venerdì Santo con i quindici misteri della Passione di Gesù Cristo", fu abolita per ragioni di ordine pubblico nel 1768 per decreto reale del 10 dicembre. La processione fu ripristinata nel 1954 per iniziativa dei Frati Minori di S.Bernardino e nello specifico da frate Salvatore Roccioletti. Dal 1963 fu Padre Casimiro Centi ad occuparsi del regolare svolgimento della processione. Dal 2000 è l'Associazione Cavalieri del Venerdì Santo che continua a prendersi cura di questo grande evento religioso cittadino.

 



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