LE GROTTE DI FILETTO DELL’AQUILA

LE GROTTE DI FILETTO DELL’AQUILA

 La nostra storia

di Giovanni Altobelli

 

Le grotte sono luoghi incavati sotto i monti, sotto la terra, sotto gli antichi edifici dei paesi, possono essere naturali o artificiali.  Queste caverne fin dal lontano passato, furono usate come ricovero di bestiame e riposo dei “contadini” ma furono anche luoghi abitativi nei secoli passati prima che nascessero i paesi.  Nel territorio di Filetto ne esistono oltre 70, fra le quali due terzi si trovano nel territorio demaniale e un terzo in quello privato.  Verso la fine del 900, le grotte non essendo state più utilizzate, crollarono per mancanza di manutenzione. Oggi nel ventunesimo secolo, da una accurata ricognizione in tutto il territorio, ho potuto constatare, e rilevare e fotografare tutte quelle rimaste e crollate.  Esistono tutt’ora le “Belle e grandi grotte ma anche quelle brutte” nella loro conformazione e delle grotte di piccole dimensioni, quasi graziose.   Le Grotte di Filetto dell’Aquila”.   Le “Grotte di San Crisante o Insediamenti Rupestri” si trovano a un Km da Filetto, a quota 1112 s.l.m. in un impervio pendio, lungo il sentiero che porta “all’Abbazia di San Crisante”.  I vecchi del passato 900, raccontano che all’epoca erano oltre 30, oggi sono molto di meno, poiché sono state ricoperte dal terriccio proveniente dal pendio boschivo sovrastante.  Molte di esse hanno una conformazione naturale rocciosa, altre invece hanno una roccia tenera e sono state scavate orizzontalmente per circa 40/50 metri di profondità. Si presume che esse esistono fin dal IX o XII Sec o anche molti secoli prima, furono abitate da antiche popolazioni che successivamente fondarono Filetto.  Queste grotte vennero usate come ricoveri di ovini fino al 1960, oggi sono abbandonate, vengono visitate dagli escursionisti, ma nessuno fin’ora degli enti preposti: “Ente Parco o Associazioni Ambientalisti o cittadini locali” prendono l’iniziativa della valorizzazione, pulizia e numerazione di esse. I Rottoni di Filetto. Le grotte sottostanti l’antico paese di Filetto vennero chiamati in dialetto “Rottoni”, ve ne sono oltre 15, essi furono scavati nel periodo della fondazione del paese, intorno al secolo XIII. La creta o argilla ricavata nella roccia, veniva usata per la costruzione delle case e agglomerati abitativi del paese, dove veniva mescolata con la calce. I rottoni una volta scavati servivano per la rimessa degli animali e nello stesso tempo per le prime abitazioni, i principali rottoni sono: “Rottone di Zicca e di Catanzaro”.  Oggi nel 21° secolo con il progresso e il benessere che circonda con la società moderna e per tutta quelle persone che non amano più “Il bello” questi antichi rottoni del passato sono abbandonati, usati come rimessa di materiali inutili, mentre nel lontano passato furono essi ad ospitare i nostri antichi progenitori.  Le grotte pastorali di montagna. Lungo il percorso montano per “Piano di Fugno” nei secoli passati furono scavate e realizzate decine e decine di grotte per ricovero ovini, oggi la maggior parte di esse sono crollate da quando non sono state più utilizzate. Le piccole grotte di campagna o capanne. Le piccole grotte situate nella campagna bassa del paese nel passato venivano costruite e chiamate in dialetto locale “Ruttichelle” realizzate soprattutto in pietra, altre in frascume, esse erano poste nei terreni coltivati a vigneti o altre culture, venivano usate per ripararsi dalle intemperie e per rimessa attrezzi agricoli.

Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.

 



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