Filetto, commemorate le vittime della strage nazi-fascista

- di Giovanni Altobelli -


Nell'anniversario dall'eccidio di Filetto dell'aquila, il 7 giugno 2023 a Filetto si è svolta la cerimonia di commemorazione delle 17 vittime.

 

La cerimonia è iniziata con la celebrazione della Santa Messa nel sacrario dei martiri, nel cimitero, officiata dal parroco Don John jairo Sepurvela Calle. Alle ore 18.00 presso il monumento dei caduti all'ingresso del paese, è stata deposta una corona d'alloro, portata da due orfani di guerra oggi ottantenni, che hanno perso il padre nella rappresaglia fascista.

Abbiamo ascoltato Gradito Alloggia, che è diventato orfano prima ancora di nascere.



In rappresentanza del Comune dell’Aquila è intervenuto il consigliere Leonardo Scimia e una delegazione dell'ANPI dell’Aquila. Alcuni intervistati di filetto hanno raccontato: "oggi 79 anni fa a quest'ora salivano le truppe tedesche provenienti da Paganica mettendo a ferro e fuoco tutto il paese, i tedeschi, in via Paganica e piazza della chiesa, iniziarono a radunare donne, bambini e vecchi portandoli nell'aia del centro, mentre altri soldati catturavano gli uomini. Prima della mezzanotte del 7 giugno vennero fucilati verso una piccola cava e bruciati in due luoghi separati, mentre la massa della popolazione era stata allontanata. Filetto ha passato i peggiori giorni della sua storia”.

L'ordine di fucilazione dei 17 cittadini di Filetto venne dato dal capitano, Matthias Defregger.
Questi i nomi delle vittime: Gradito Alloggia (1904); Cesidio Altobelli (1903); Antonio Celestini (1920); Loreto Cialone (1887); Pasquale Cialone (1900); Clemente Ciampa (1905); Raimondo Ciampa (1902); Giovanni Gambacurta (1912); Carlo Marcocci (1894); Domenico Marcocci (1908); Tito Marcocci (1924); Luigi Marcocci (1914); Mario Marcocci (1927); Ferdinando Meco (1883); Antonio Palumbo (1879); Sabatino Riccitelli (1896) e Agostino Spezza (1900).
Alla fine della guerra, il capitano, Defregger divenne sacerdote e nel 1968 diventò vescovo ausiliare di Monaco di Baviera. Il giornale tedesco De Spiegel, scoprì il passato da nazi-fascista del vescovo, e si parlò del Caso Defregger. Non si è mai pentito, forse sarebbe diventato un Santo se avesse immolato la sua vita come fece nel 1943 Salvo D'acquisto che immolò la sua vita per salvare dalla fucilazione diverse persone. Ha ingannato la fede del Signore. Forse queste cerimonie ancora sono vive nella memoria, ma a 100 anni dalla fine della guerra cioè nel 2045, i monumenti non saranno demoliti, ma non avranno più la loro importanza. Fatti che rimarranno solo nei libri di storia, finita la nostra generazione finirà tutto. I giovani hanno altro da pensare con le nuove ideologie.

La riconciliazione continuerà il prossimo 7 luglio 2023 quando a Poecking, in Germania, una delegazione di Filetto prenderà parte a una cerimonia simbolica, che era già stata preannunciata lo scorso anno.


 Abbiamo ascoltato Antonio Chiarizia e Antonella Marinelli.

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