Perplessità sui punteggi per l'assegnazione delle case

 Nel villaggio ex COGEFAR sono stati portati i primi macchinari e attrezzature, per il cantiere per la realizzazione delle casette antisismiche. A meno di 10 giorni dalla data indicata per cominciare a presentare le domande aumentano i dubbi per i requisiti contenuti nella bozza trasmessa in giunta e che domani approderà di nuovo in commissione per la seconda lettura. Gli assegnatari non diventeranno proprietari.
Il primo nodo da sciogliere è l’equiparazione tra chi è proprietario di una casa inagibile e chi invece paga l’affitto. Stessi requisiti o no? Secondo Roberto Santangelo, presidente provinciale di Azione giovani, «nel regolamento dell’assegnazione delle case deve essere inserito come metodo preferenziale il vincolo della proprietà, altrimenti ci ritroveremmo nella condizione paradossale di dover pagare mutui di case terremotate e senza alcun alloggio dove risiedere. Il sistema di assegnazione delle case basato sulla residenza e non sulla proprietà va a penalizzare tutte quelle famiglie che, oltre ad aver subìto il trauma della perdita della casa, subiranno l’ulteriore trauma di non vedersi assegnato un alloggio. Questo sistema, così com’è stato concepito, andrà a penalizzare tutti quei proprietari di casa che con sacrifici e magari con un mutuo alle spalle si ritroveranno senza la possibilità di risiedere nella propria città. Corrado Ruggeri, segretario comunale del Movimento per le autonomie Abruzzo per il Pdl sottolinea la possibilità che ha beneficiare degli interventi a favore dei terremotati, siano in realtà i comuni che dal terremoto non sono stati sfiorati. Le case distrutte, danneggiate, sconquassate si trovano solo e soltanto nel territorio dei 57 Comuni aquilani. Gli altri 350 Comuni della Regione non hanno praticamente avuto danni, anzi molti comei quelli della costa) hanno avuto solo benefici economici. L’Aquila è stata costruita, conservata, curata dagli aquilani. Ora si parla di assegnazione degli alloggi predisposti dal governo per coloro che sono rimasti senza un tetto, e il Comune sta preparando il bando. Si deve tener conto degli aquilani. Quelli nati e cresciuti all’Aquila. Non basta, infatti, avere avuto la residenza in città prima del 6 aprile.



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