Dopo un giorno di apertura, sequestrata dalla Guardia di Finanza la cabinovia di Prati di Tivo

E’ durata un giorno la riapertura della cabinovia dei Prati di Tivo: Marco Finori, il ‘custode’ dell’impianto suo malgrado ha dovuto lasciare il passo agli agenti della Guardia di Finanza che hanno apposto i sigilli all’impianto di risalita, a quanto sembra per un’inchiesta per fatti che riguardano le manutenzioni dello scorso anno. Il sequestro è stato eseguito a chiusura della prima giornata di apertura, alle 18. I militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Teramo, a seguito della decisione del Gip nel procedimento iscritto con numero 1665 del 2023, hanno posto sotto sequestro cautelativo la seggio cabinovia.

Da quanto si apprende, a determinare il ‘ribaltone’, sarebbe l’inchiesta su fatti che riguardano le manutenzioni dell’impianto eseguite nel luglio dello scorso anno, in un periodo in cui il direttore di esercizio non era ancora stato individuato, e la cui certificazione sarebbe stata spostata in avanti, quando ruoli e competenze erano state regolarizzate.

E' l’ennesimo colpo di scena in ordine di tempo per una vicenda che ormai si trascina da anni. Gli operatori della zona avevano salutato con soddisfazioni la ripartenza dell’impianto, considerata la bella giornata e la presenza di diverse persone dopo un lungo periodo di… buio. Il sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Umberto D’Annuntiis (e qualche altro politico di sponda opposta), si è complimentato con il lavoro fatto dagli uffici regionali per concedere le autorizzazioni (sulla base di manutenzioni e collaudo regolari), sottolineando come questo fosse successo “a tempo di record“.


 



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